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"PROGETTO S3": COMUNICATO AGLI ISCRITTI

Nei giorni scorsi è stato distribuito un volantino unitario molto puntuale ed esauriente che espone approfonditamente i contenuti dell’Accordo siglato in data 18 Giugno, da FABI – FALCRI – FEDERDIRIGENTI - FIBA/CISL – FISAC CGIL – SINFUB a conclusione della trattativa iniziata il giorno 8 aprile u.s. in merito al Progetto S 3.

Non intendiamo quindi riprendere analiticamente i contenuti di tale Accordo ma sottoporre alla vostra attenzione alcune riflessioni e valutazioni emerse nella nostra Organizzazione.

In alcune aziende e territori si stanno già preparando le Assemblee per sottoporre al giudizio delle lavoratrici e dei lavoratori di tutte le Aziende interessate dal Progetto di Fusione, l’Accordo siglato dalle OO.SS. Sono infatti le lavoratrici ed i lavoratori i principali soggetti legittimati a esprimere il proprio parere; a noi preme richiamare gli elementi che dal nostro punto di vista hanno reso possibile per la FISAC CGIL la sottoscrizione dell’accordo con un giudizio sostanzialmente soddisfatto e positivo.

Questo anche per sgombrare il campo da possibili interpretazioni strumentali che sappiamo già circolare in alcune aziende. In particolare da parte di quelle strutture sindacali aziendali di altre Organizzazioni Sindacali che non avendo ritenuto di siglare l’accordo sono ora costrette a spiegarne le ragioni fissando la propria attenzione su questioni che possono riguardare aspetti esclusivamente aziendali o anche semplicemente gruppi di lavoratori. Con ciò rischiando di perdere completamente di vista l’insieme dell’Accordo e come questo crei le basi per un futuro in cui il ruolo del lavoro e la centralità delle risorse umane sono un valore non solo per il Sindacato ma anche per l’Azienda.

La CGIL sta subendo attacchi pesantissimi perché ha scelto di restare ciò che un sindacato deve essere: soggetto che difende e tutela ma anche promuove sia il lavoro in ogni suo aspetto sia il lavoratore in quanto proprio referente, sia esso più o meno garantito.

Noi pensiamo che l’insieme di questo Accordo: il Protocollo di Relazioni Sindacali ed il Verbale di Intesa sui Trattamenti e sulle Condizioni, rappresenti al tempo stesso la salvaguardia dei diritti e delle aspettative in materia retributiva e la possibilità di guardare al futuro professionale per tutte le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo, in particolare per i più giovani, con un percorso che si delinea definito e che vedrà il sindacato ricoprire un ruolo di contrattazione e verifica.

L’articolo sugli inquadramenti, contenuto nel Verbale di Intesa,consentirà il passaggio a livelli superiori di molte figure gerarchiche e professionali, alcune già dal 1 luglio, altre dopo il lavoro della Commissione prevista nell’accordo. E’ questo uno degli aspetti su cui la nostra Organizzazione si è spesa con forza e convinzione cogliendo l’importanza della applicazione da subito di quanto previsto in materia di inquadramenti dal Contratto Integrativo di Credito Italiano, su questo aspetto uno dei più avanzati nel settore, e del riferimento alla struttura organizzativa del Credito Italiano. Riteniamo che l’applicazione da subito a tutto il personale di tale normativa consenta il riconoscimento della professionalità non attraverso una gestione unilaterale dell’azienda, ma con trasparenza, equità, pari opportunità su una materia molto importante nella vita lavorativa.

Noi riteniamo altresì positivo il risultato ottenuto per quanto riguarda il Premio Aziendale di Produttività, non tanto e non solo per ragioni economiche certamente da non sottovalutare anche alla luce di previsioni non favorevoli sull’andamento del settore, ma soprattutto per il significato politico del fatto che l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori provenienti da sette banche diverse percepiranno nel 2004 un elemento economico unificante, fatto questo che definisce un punto di positiva aggregazione rispetto alla prossima stagione di rinnovo della contrattazione integrativa.

Abbiamo portato avanti con determinazione l’esigenza che l’accordo prevedesse al proprio interno un Protocollo di Relazioni Sindacali, perché è questo il terreno sul quale si stabiliscono regole e percorsi certi anche per i prossimi mesi e per le successive fasi di trasformazione già previste nel Piano Industriale, per affrontare le diverse ricadute per il personale coinvolto. In particolare per la seconda fase è già stabilita una apposita sessione di trattativa, all’interno della quale andrà definita una rete di tutele e garanzie per tutto il personale che verrà destinato, in base alla divisionalizzazione, alle tre diverse aziende (retail – corporate – private). Tale riorganizzazione dovrà comportare una forte attenzione da parte del sindacato; nel Protocollo abbiamo già previsto fasi di confronto sui diversi aspetti , in particolare relativamente ai programmi di formazione e riqualificazione professionali che rappresentano per le Parti un aspetto strategico.

Sul tema della mobilità territoriale, si terrà conto delle condizioni personali e familiari ma al tempo stesso oltre all’indennizzo del disagio, si privilegerà la ricerca del consenso, così come prevede la prassi Credito Italiano. Anche questo è un aspetto per noi molto importante e sul quale tutte le OO.SS. hanno concentrato la propria attenzione.

Un altro risultato per noi significativo riguarda la mobilità infragruppo: non solo l’Azienda potrà chiedere al lavoratore di passare da un’azienda del Gruppo ad un’altra ma sarà lo stesso lavoratore a poterne fare richiesta. Con questo abbiamo inteso sostenere la possibilità di accrescimento professionale e delle competenze, anche attraverso le diverse esperienze e la maggior conoscenza dei vari settori.

Sono poi molto importanti le varie commissioni che verranno istituite: quella sulle Pari Opportunità, per promuovere la valorizzazione del personale femminile, che è spesso quello che nei processi di ristrutturazione rischia maggiormente in termini occupazionali e professionali, quelle sulla Previdenza e sull’Assistenza che, con tempi di maggior respiro dovranno lavorare in una logica di Gruppo.

Il Protocollo riconferma quindi, nei suoi contenuti, una modalità di Relazioni Sindacali che in passato ha dato buoni risultati, in questa Azienda così come nell’insieme del settore bancario.

Quella stessa modalità di Relazioni Sindacali messa in discussione al tavolo governativo dove, con il “Patto per l’Italia”, non firmato dalla CGIL, si inizia la destrutturazione del sistema di norme legislative e contrattuali esistenti nel nostro paese, a. partire dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.
L’applicazione dell’ Accordo di Gruppo comporterà per il sindacato una forte e costante attenzione anche per gli aspetti di gestione quotidiana dei diversi problemi che inevitabilmente sorgeranno nei prossimi mesi. La FISAC CGIL conferma il proprio impegno anche su questi aspetti e ritiene molto importante la valorizzazione del ruolo del sindacato anche nei livelli decentrati, riconfermata nel Protocollo, perché così si rende concretamente possibile affrontare e risolvere i problemi là dove si pongono.


Noi riteniamo positivo che in questo Accordo si definiscano regole di confronto certe ed esigibili e venga mantenuto al Sindacato il proprio ruolo di rappresentante di aspettative e bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori. Ci sembra soprattutto molto positivo il fatto di aver tenuto insieme l’esigenza di salvaguardare i diritti esistenti, disegnando al tempo stesso un percorso di crescita professionale ed economica.


E’ pertanto sulla base dei contenuti dell’Accordo nel suo complesso, e alla luce delle riflessioni fin qui espresse, che vi chiediamo di condividere con noi il giudizio positivo anche attraverso il voto nelle assemblee che si terranno nelle prossime settimane.


8 Luglio 2002


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