INQUADRAMENTI E PEOPLE FOCUS
Il giorno 21 gennaio abbiamo incontrato l’Azienda per affrontare alcuni temi, tra i più urgenti quello relativo all’applicazione degli effetti dell’accordo sugli inquadramenti, già a suo tempo prevista per novembre, slittata a dicembre e che oggi sappiamo non si realizzerà neppure a gennaio!
L’Azienda ha dichiarato che la procedura è quasi pronta e confidano sarà operativa da febbraio.
Abbiamo fortemente protestato per l’inadeguatezza delle procedure aziendali che rende impossibile l’applicazione di un accordo di beneficio per tante/i colleghe e colleghi giovani. Noi come sindacato non siamo disponibili a giustificare in alcun modo le anomalie tecniche che sono alla base di questa grave inadempienza e, di conseguenza, abbiamo chiesto all’Azienda di assumersi la propria responsabilità e anche di comunicare a Lavoratrici e Lavoratori le ragioni del procrastinarsi dell’adeguamento inquadramentale.
Il quadro di insieme si aggrava se consideriamo che:
– in Unicredit Direct ci sono ancora anomalie sul calcolo dei permessi di retribuito frazionabile, riduzione orario, ferie ed ex festività sia per l’anno del 2019 sia per l’anno appena iniziato;
– in Buddy Bank ci risulta per certo impagata indennità di turno da alcuni mesi;
– per il contributo figli/e studenti, sono ancora numerose le richieste in sospeso;
– resta ancora bloccata la possibilità di richiedere il contributo familiari disabili, cosa davvero inaccettabile per una azienda socialmente responsabile
Tutte queste gravi mancanze sono state esposte all’Azienda, poiché dopo mesi in cui abbiamo collaborato per cercare di ridurre il più possibile gli impatti derivanti da People Focus (facendo sempre salva l’abnegazione dei/delle Dipendenti che lavorano in HR Operations) non siamo disposti a giustificare l’ingiustificabile.
FILIALI OPERATIVE CORPORATE: SALES FORCE
Su nostra precisa richiesta l’Azienda ci ha fornito dettagli sul funzionamento della nuova piattaforma di supporto delle filiali operative, che sarà rilasciata in tutti i poli contemporaneamente a fine mese. Si tratta di un sistema centralizzato di smistamento delle attività su tutti i poli, che assegna le singole lavorazioni in base alle competenze, già mappate ed ereditate dal precedente applicativo. La piattaforma, inoltre, consente l’automatizzazione di alcuni passaggi di verifica, sollevando così colleghe e colleghi da queste attività preliminari. Ad oggi la maggior parte di lavoratrici e lavoratori della struttura ha competenze su una singola attività, ma la volontà aziendale è quella di ampliarle per consentire la gestione almeno di un’altra attività.
VIOLAZIONE DELLA PRIVACY PER ACCESSI INFORMATICI NON AUTORIZZATI
Abbiamo chiesto all’Azienda di fornire alle Lavoratrici e Lavoratori chiarimenti in merito alla bacheca pubblicata in data 17 dicembre 2019 e che verte sulla consultazione della Scheda Cliente: il contenuto di quella bacheca, secondo noi, può indurre le persone a operare in modo non rispondente alle policy aziendali e, certamente per questa ragione, ha provocato molta ansia e confusione tra colleghe e colleghi.
OPERATION TASK MANAGER
Malgrado la presentazione, fatta a settembre , della nuova piattaforma di gestione delle attività in Operation, denominata Task Manager, solo in questi giorni, grazie alla segnalazione di alcune Lavoratrici e Lavoratori, siamo venuti a conoscenza dell’utilizzo, in alcune realtà, di un applicativo nel quale colleghi e colleghi devono giustificare, attraverso la selezione di uno stato, il tempo di non lavorazione: per esempio “active training”, “passive training”, “generic break”, ecc.
L’Azienda giustifica il ricorso a tale strumento sostenendo che serva ai fini della rendicontazione delle attività, per capire come rendere più efficienti le attività in termini di risorse e che non si tratti, quindi, di un sistema di controllo diretto sul singolo. La consuntivazione, ci comunica l’Azienda, è per team.
Abbiamo ovviamente sollevato la nostra forte perplessità e contrarietà all’utilizzo di un sistema che prevede la necessità per lavoratrici e lavoratori di segnalare ogni loro attività e abbiamo dichiarato che provvederemo ad effettuare approfondimenti.
In attesa di avere riscontro a tutti i temi sollevati nel corso dell’incontro, ribadiamo che non comprendiamo come UniCredit, “il miglior posto dove lavorare”, riservi ai propri Dipendenti, a fronte di normative all’avanguardia, trattamenti di così basso profilo.
Milano 21 gennaio 2020
Fabi First/Cisl Fisac/Cgil Uilca Unisin
Segreterie di Coordinamento UniCredit Spa