In questi anni ci siamo spesso interrogati su quale metodologia organizzativa e solidaristica fosse necessaria per aiutare le migliaia di persone che ogni giorno rischiano la vita per fuggire dai conflitti e dalla fame.
Abbiamo sostenuto posizioni critiche sulla legislazione europea che di fatto ha costruito un apparato giuridico che fa dei Paesi del mediterraneo (Italia e Grecia principalmente) una specie di grande campo di accoglienza e di fatto impedisce qualsiasi mobilità interna: la così detta Fortress Europe. Abbiamo discusso di Centri di accoglienza, delle normative che il nostro Paese in questi anni ha posto in essere per evitare le tratte di essere umani, ed abbiamo criticato gli accordi con i paesi del nord Africa per le condizioni dis-umane con nelle quali lasciavano i migranti. Ma nessuno si era mai tirato indietro dal prestare soccorso.
Nessuno aveva mai violato il principio morale del diritto alla vita.
In questi giorni, invece, in nome di propaganda elettorale, di bieco razzismo, di salvaguardia di interessi economici, ci troviamo di fronte alla negazione del diritto all’esistenza. Ci troviamo di fronte ad uno Stato capace moralmente di accettare la morte di 700 persone, ci troviamo di fronte ad uno Stato che nel non soccorrere compie il medesimo gesto di chi preme un grilletto.
Noi non possiamo nè vogliamo essere complici di questo strage poiché la vita ha un valore che non può essere utilizzato per effettuare bieca speculazione economica e politica.
La Fisac CGIL del Gruppo UniCredit