Riportiamo di seguito il testo integrale del Documento Politico conclusivo della II Assemblea Costitutiva degli Organi di Coordinamento Fisac CGIL in UniCredit
*****
L’Assemblea Costitutiva della Fisac/Cgil del Gruppo Unicredit, riunitasi a Cattolica in data 7-8-9 giugno, assume le relazioni dei Segretari Responsabili dei Coordinamenti di Gruppo e di Unicredit Spa e il documento politico “Ripensare il futuro” così come modificato dagli emendamenti assunti.
La seconda Assemblea Centrale del Gruppo Unicredit condanna ogni forma di violenza sulle donne e ritiene indispensabile attivare tutte le iniziative utili, anche all’interno del Gruppo, per un reale cambiamento culturale nelle relazioni uomo-donna perché le stesse siano basate sul rispetto e la pari dignità.
Viviamo un difficile momento di tensioni internazionali, caratterizzato dal dramma dei migranti cui serve urgentemente dare un’adeguata risposta umanitaria e socialmente solidale da parte delle Istituzioni nazionali e internazionali. A livello politico nazionale registriamo il forte attacco alla Costituzione e al diritto del lavoro senza che le riforme siano passate attraverso un serio dibattito parlamentare né vi sia stato alcun confronto con le parti sociali.
In questo contesto il Gruppo UniCredit sta attraversando una fase di grande difficoltà: nel perdurare di una congiuntura economica e finanziaria ancora critica, UniCredit risulta schiacciato dalla pressione del mercato, dove il titolo ha visto ridurre il suo valore di circa il 40% negli ultimi sei mesi, indebolito nel suo tentativo di rilancio dal peso ancora consistente dei crediti deteriorati e limitato dai risultati economici del primo trimestre 2016 che hanno registrato un arretramento rispetto all’analogo periodo del 2015.
Tutti questi fattori – e soprattutto la valutazione espressa da mercati e analisti finanziari circa l’inadeguatezza patrimoniale del Gruppo – hanno determinato una grave crisi nel rapporto tra i principali azionisti e il top management che ha portato alla decisione di sostituire il C.E.O. Federico Ghizzoni. Gli azionisti appaiono, a loro volta, divisi circa
le scelte da compiere.
Le iniziative previste dal Piano Strategico 2014-2018 non stanno producendo i risultati annunciati sul versante dell’incremento dei ricavi, dei margini, della profittabilità, della capacità di generazione organica del capitale. Viceversa si è intrapresa la strada del ridimensionamento delle attività e sono stati caparbiamente perseguiti e raggiunti gli obiettivi di riduzione dei costi, in primis quello del lavoro. Tutto ciò dimostra che le pesanti critiche espresse dalla Fisac/Cgil e dalle altre OO.SS. rispetto al Piano Strategico erano assolutamente fondate.
Si tratta, infatti, di un Piano privo di scelte strategiche in grado di produrre un reale rilancio del Gruppo e carente d’iniziative tali da assicurare uno sviluppo sostenibile che dia garanzie di stabilità all’occupazione.
Il Gruppo ha bisogno di certezze, i Lavoratori e le Lavoratrici le chiedono. La profonda crisi manageriale, strategica e reputazionale deve trovare rapidamente una soluzione in grado di dare a UniCredit una leadership autorevole, forte, capace, autonoma e affidabile in grado di rappresentare tutti gli interessi in campo e di dialogare con tutti i soggetti coinvolti.
Riteniamo assolutamente indispensabile porre un tetto agli emolumenti complessivi dei Top Manager secondo quanto più volte ribadito dalla Fisac Cgil Nazionale.
Le future scelte del management devono assolutamente tenere nella debita considerazione un elemento fondamentale: i Lavoratori e la Lavoratrici hanno già fatto la loro parte per il rilancio del Gruppo, pagando un pesante prezzo in termini di riduzione degli organici e del complessivo costo del lavoro.
Ribadiamo che le future decisioni strategiche del management non dovranno essere sbilanciate a favore degli azionisti e della loro vorace ricerca di ritorni economici nel breve periodo. I piani di sviluppo del Gruppo dovranno basarsi sulla crescita sostenibile, sulla capacità di produrre profitti nel tempo, abbandonando logiche di corto respiro basate principalmente sul taglio dei costi e sulla contrazione delle attività.
E’ assolutamente indispensabile mantenere una dimensione paneuropea, che preservi gli attuali perimetri in termini di società, territori, attività e livelli occupazionali. Da questo punto di vista e alla luce delle iniziative aziendali riguardanti ulteriori possibili cessioni e/o esternalizzazioni di attività, che stanno gravemente tornando attuali nella deleteria progettualità di un management incapace di costruire piani di reale sviluppo e crescita, ribadiamo con fermezza la nostra assoluta contrarietà a qualunque ipotesi di cessione e/o esternalizzazione di attività e il nostro forte impegno nell’incisiva azione di contrasto delle stesse attraverso l’utilizzo di tutta la strumentazione unitaria a disposizione dell’azione sindacale.
Pur in presenza di questo difficile contesto la Fisac/Cgil del Gruppo UniCredit intende perseguire con determinazione gli obiettivi fissati all’interno dell’Accordo Programmatico di Percorso siglato lo 08/10/2015, al fine di superare la fase difensiva e sviluppare una politica sindacale acquisitiva, già intrapresa con l’Accordo sulle Politiche Commerciali, la copertura superstiti, il versamento, a carico dell’Azienda, del 4% alle posizioni individuali della previdenza complementare delle giovani e dei giovani assunti con l’applicazione del livello
retributivo d’inserimento professionale, l’estensione delle garanzie occupazionali per i colleghi e colleghe di ES SSC, il miglioramento delle agevolazioni creditizie dedicate al personale.
In tal senso riteniamo di fondamentale importanza:
• controllare l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro, dell’innovazione tecnologica e di processo, in particolare per quanto riguarda gli impatti sulla struttura della Rete Commerciale; confermare la multipolarità quale strumento per evitare la mobilità territoriale, garantendo la qualità delle attività attribuite ai poli, la loro omogenea distribuzione territoriale al fine del rispetto delle competenze e professionalità;
• governare l’inevitabile processo di “digitalizzazione” e la destinazione dei cospicui investimenti che devono essere indirizzati all’interno del Gruppo con la conseguente necessaria forte riduzione delle consulenze esterne; contrastare il ricorso alla delocalizzazione di attività (IT e Operations); mantenere il forte presidio sugli appalti;
• giungere alla stipula di un Accordo sugli inquadramenti in tempi brevi in grado di portare al giusto riconoscimento dell’impegno e delle professionalità dei Lavoratori e delle Lavoratrici del Gruppo, in particolare quelli più giovani, tenendo conto dell’evoluzione dell’organizzazione del lavoro;
• ribadire l’importanza della formazione ai fini della valorizzazione professionale garantendola prima dell’immissione in ruolo, durante tutto l’arco della vita lavorativa e nel rispetto, per quanto riguarda la formazione on-line, degli accordi sottoscritti;
• intercettare gli aumenti della produttività attraverso la negoziazione e l’incremento del Premio Aziendale e/o del Premio Variabile di Risultato, portando a contrattazione le quote di salario erogate unilateralmente dall’Azienda, secondo criteri di oggettività e trasparenza;
• migliorare il sistema di Welfare (Previdenza Complementare, Uni.C.A., Cral e servizi alla persona, prestazioni del Piano Welfare) allo scopo di renderlo più equo, efficace e rispondente alle necessità dell’insieme dei Lavoratori e delle Lavoratrici;
• rilanciare l’iniziativa sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro;
• contrattare, nel rispetto delle specificità delle aziende del Gruppo, le forme di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro cogliendo i vantaggi offerti dall’innovazione tecnologica gestendone gli impatti sulla prestazione lavorativa senza derogare alle norme del CCNL e in un’ottica di equità;
• verificare e promuovere l’attuazione dei contenuti del recente Accordo sulle pressioni commerciali, operando in sinergia a tutti i livelli affinché sia completamente esigibile e rispettato e contribuisca ad avviare un processo di miglioramento delle condizioni di lavoro, di rispetto della Persona e di valorizzazione del lavoro; è necessario provvedere al più presto alla costituzione degli osservatori territoriali previsti dall’Accordo stesso.
Terreno prioritario d’iniziativa saranno le verifiche sulle ricadute del Piano Strategico, in particolare per quanto riguarda gli impatti sulla rete commerciale. Eventuali uscite aggiuntive dovranno essere compensate da corrispondenti assunzioni, da effettuare in tutto il territorio nazionale, senza esclusioni territoriali. Le verifiche dovranno avere articolazioni aziendali e locali al fine di ottenere che le assunzioni, già ottenute, siano destinate alle attività a diretto contatto con la clientela, favorendo anche il turn-over tra Unicredit Direct e la rete commerciale.
La Fisac/Cgil ritiene necessario un rilancio e una riqualificazione delle Relazioni Sindacali a tutti i livelli, in particolare quelli aziendali, territoriali e a maggior contatto con i Lavoratori e le Lavoratrici, supportando in particolare le strutture periferiche e a complessità geografica.
Il sostegno all’azione sindacale e il conseguimento di questi obiettivi può essere ottenuto solo rafforzando i legami con i Lavoratori e le Lavoratrici e valorizzandone la partecipazione, soprattutto delle nuove generazioni, attraverso percorsi democratici di confronto assembleare e di validazione degli accordi sottoscritti. Pertanto la Fisac/Cgil si impegna a perseguire il superamento, anche per via gestionale, della problematica di fruizione dei diritti di assemblea nelle unità produttive fino a 7 dipendenti.
La Fisac CGIL, anche per effetto degli esodi previsti dai Piani Industriali, è impegnata a perseguire una diffusa opera di rinnovamento dei propri organismi attraverso la formazione e la valorizzazione dei quadri sindacali presenti e futuri, in particolare dei giovani, nel rispetto del criterio della rappresentatività territoriale, allo scopo di garantire continuità alla capacità e all’efficacia dell’azione sindacale della Fisac /CGIL del Gruppo UniCredit.
Cattolica, 09 giugno 2016