Il 29 gennaio si è tenuto l’incontro annuale previsto dall’art. 12 del CCNL. L’incontro segna lo sblocco delle relazioni industriali anche nella nostra azienda, dopo il periodo di sospensione deciso nell’ambito della vertenza nazionale avente per oggetto il rinnovo del CCNL e l’accordo sul Fondo di Solidarietà.
L’incontro è stato aperto dal Top Management aziendale con l’illustrazione delle strategie industriali che si intendono adottare nel 2014. E’ stato, preliminarmente, comunicato che, in coerenza con i recenti cambiamenti normativi in materia di vigilanza, che prevedono il rafforzamento delle responsabilità in materia di ICT in capo alla Holding, è venuto meno il ruolo di sub-holding di UBIS, ma, secondo l’Azienda, ciò non mette in discussione la strategicità dell’azienda perché, man mano che il business si sposta verso il digitale, assumono più rilievo le attività di UBIS e i nostri servizi sono sempre più “core” nel rapporto col cliente. Nel 2014, proseguirà la politica di riduzione dei costi, l’attenzione al miglioramento della qualità e degli standard di sicurezza, l’aumento della produttività e la gestione delle Joint-ventures e delle richieste dei regulators, mantenendo il focus sull’innovazione e sulla riorganizzazione delle strutture che nei primi mesi dell’anno interesserà la SL RE, il Banking SLs Management e le strutture impattate dall’operazione societaria “Group CIO”; riorganizzazioni per le quali ci verrà fornita specifica informativa attraverso un incontro di approfondimento calendarizzato a breve.
Da parte nostra abbiamo chiesto fino a che punto ci si può spingere nella politica di riduzione dei costi, di cui i/le Lavoratori/trici hanno già pesantemente pagato le conseguenze, anche perché tali politiche poco si sposano con obiettivi di qualità. Abbiamo conseguentemente richiesto di incontrare nuovamente l’A.D., in occasione della pubblicazione del bilancio, per un’analisi più approfondita sulla materia. Abbiamo inoltre sollecitato una maggiore equità nella distribuzione dei bonus.
La novità di rilievo, dopo quella relativa alla soppressione della funzione di Sub-holding di UBIS, per la quale abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni in merito alla tenuta della funzione di polo strategico delle attività strumentali a favore di tutte le società del Gruppo, riguarda l’insourcing delle competenze di ICT. Il progetto, benché stridente con le avvenute operazioni di esternalizzazione, sembrerebbe segnare un cambio di passo rispetto alla politica industriale degli anni precedenti che ha visto incrementare in maniera spropositata il ricorso alle consulenze esterne e, probabilmente, consegue ai cambiamenti normativi che hanno imposto l’accentramento presso la Holding delle funzioni che erano state attribuite alla Sub-holding. E’ stato, poi, precisato che il progetto concernente la cessione dei “payments”, al momento, è stato accantonato e non vi sono, al momento, previsioni di chiusura di Poli. Per quanto riguarda le voci sul trasferimento di attività all’estero che avrebbero comportato l’assunzione di 700 Lavoratori/trici in Romania è stato precisato che le assunzioni sono collegate al progetto di insourcing delle competenze di ICT che comporterà un fabbisogno di Lavoratori/trici distribuito in 4 paesi: Italia, Germania, Polonia e Romania. In Italia sono previste 140 assunzioni che aggiunte alle circa 70 già effettuate nel 2013, segnerebbero, a dire del Management, un significativo trend di crescita in controtendenza con i dati degli anni precedenti in cui non si era registrata alcuna assunzione. Purtroppo, non trattandosi di nuovi posti di lavoro, ma della internalizzazione di competenze, fino ad oggi garantite da consulenti esterni, risulta difficile intravedere effetti positivi sui livelli occupazionali. Rileviamo l’apparente inversione di tendenza relativamente al ricorso alle consulenze esterne per quanto riguarda il mondo “run”, riscontrabile nei dati fornitici ma che giudichiamo comunque insufficiente, che, aggiunta allo stand-by delle esternalizzazioni, conferma tutte le ragioni delle contrarie istanze del sindacato all’attuazione di tali operazioni.
Da segnalare, infine, il potenziamento dello Smart Working nella sede di Lampugnano e l’adozione del Test Factory che prevede la gestione accentrata delle attività di test nell’ambito di progetti IT Change, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei software rilasciati in produzione, mediante ampliamento del team dedicato all’interno della SL Client Support. Abbiamo chiesto attenzione alla professionalità di tutti/e i/le colleghi/e di UBIS e che venga ripristinato il “job posting” esterno ed interno.
Prosegue ed è confermata quindi anche per UBIS la tendenza alla riduzione dei costi nel segno della compressione salariale anche con spostamenti di attività in Paesi dove i salari sono inferiori, come dimostrato dalla prospettata assunzione di circa 200/300 Lavoratori/trici in Polonia e Romania.
Un 2014, dunque, apparentemente improntato alla rivisitazione delle politiche industriali degli anni precedenti, da verificarsi in corso d’opera, ma ancora distante da una incisiva politica di investimenti e di rilancio.
Milano, 30 gennaio 2014
LA SEGRETERIA DI COORDINAMENTO FISAC CGIL – UBIS S.C.p.A.