Le assemblee fin qui effettuate – e ormai quasi giunte al termine – nei vari poli di UBIS, finalizzate all’illustrazione e discussione dell’accordo sottoscritto lo scorso 17 febbraio, hanno coinvolto molti lavoratori e registrato un’ampia condivisione da parte della grande maggioranza dei partecipanti.
In particolare è stato apprezzato l’avvenuto miglioramento, rispetto all’accordo di riferimento – quello di integrazione di Capitalia Informatica in UniCredit del 2008 – relativamente a:
– l’allungamento temporale delle garanzie occupazionali: i sei anni già previsti dall’accordo del 2008 sono stati rafforzati da una “franchigia” estensiva di quattro anni (dal 17 febbraio 2012 al 31 dicembre 2015) che aumenta il numero degli anni a 10 (nel 2012), 9 (nel 2013), 8 (nel 2014), 7 (nel 2015), per poi tornare a 6 dal 2016 in poi;
– l’esigibilità di tale norma anche in caso di cessione:
1) a soggetti bancari (l’accordo del 2008 garantiva solo in caso di cessione a soggetti non bancari)
2) di ramo d’azienda (l’accordo del 2008 regolamentava solo il caso di cessione dell’intera azienda);
– l’ampliamento delle causali che fanno scattare il diritto al rientro nel Gruppo, e che sono state estese a tutte quelle di cui UniCredit porta la responsabilità. Ai soli due casi già previsti nell’accordo del 2008 – insourcing di attività e trasferimento delle attività medesime ad una terza azienda – ne è stato aggiunto un terzo, la cessazione
del contratto di servizio. Inoltre è stata introdotta la specifica, assolutamente rilevante, che si tratta di esempi non esaustivi, il che significa che eventi attribuibili ad altre cause, oggi non esplicitate in quanto non previste/prevedibili, qualora si dovessero verificare, rientreranno nella garanzia. Resta il fatto che, così come era già stabilito dall’accordo Capitalia del 2008, la responsabilità degli eventi dovrà comunque essere riconducibile ad UniCredit;
– l’allargamento della platea, attraverso l’estensione delle medesime garanzie occupazionali ai circa 600 lavoratori, in gran parte giovani, già in servizio in UBIS, che in precedenza risultavano esclusi o solo parzialmente coperti. In più l’accordo prevede l’estensione delle garanzie a tutti quei dipendenti del gruppo che entreranno in Ubis entro il 31/12/2015 a seguito di mobilità infragruppo.
Inoltre, il fatto che l’accordo espliciti in modo inequivocabile che l’insieme di tali garanzie occupazionali siano da considerarsi di base e che, in caso di future operazioni di cessione d’azienda/ramo d’azienda, “le parti ricercheranno caso per caso nell’ambito delle previste procedure sindacali soluzioni in termini di sostanziale miglioramento delle garanzie occupazionali di base qui definite”, è un elemento che aggiunge valore all’intesa e in tal senso è stato favorevolmente recepito dai lavoratori.
Infine le assemblee hanno valutato positivamente sia la conferma del valore della multipolarità come pure la norma – mai inserita in precedenti intese – che impegna l’azienda al contenimento delle consulenze.
Un accordo di qualità, dunque, che migliora sostanzialmente quello del 2008 e rafforza le tutele occupazionali.
Un accordo, soprattutto, assolutamente non scontato, visto il momento di oggettiva difficoltà che attraversa il Paese, mentre nel settore le aziende stanno dichiarando migliaia di esuberi.
Le delegazioni di Gruppo UniCredit
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