Dichiarazione del Segretario nazionale della Fisac su Accordo Unicredito

Unicredit: Megale (Fisac Cgil) Raggiunto l’Accordo; 3mila uscite volontarie; 2100 giovani da stabilizzare o assumere con pieno rispetto del contrattato nazionale di lavoro.

(U.S. Cgil) – Roma, 16 ott – ‘’Importante e positivo” per il segretario generale della Fisac-Cgil, l’accordo raggiunto in Unicredit questa mattina, al termine di “un negoziato difficile e complesso” iniziato il 4 agosto e conclusosi oggi dopo 5 giorni di trattativa ininterrotta, “in una situazione in cui la crisi economia generale e le difficoltà del gruppo, a partire dal cambio dell’amministratore delegato, hanno pesato per tutta la trattativa”.
Un risultato importante e positivo “in quanto raggiunto unitariamente – osserva Megale – a dimostrazione che la tenuta di tutto il sindacato su obiettivi chiari può ottenere un buon risultato”.
“Il numero degli esuberi – spiega – è stato ridotto da 4700 a 3000 nel prossimo triennio (coinvolgeranno in via prioritaria, tramite incentivi e volontarietà, i lavoratori che maturano nel triennio il diritto alla pensione, che potranno accedere volontariamente con incentivi). Ma sono previsti anche importanti e positivi risultati per i giovani. L’accordo definisce 2.100 tra stabilizzazioni e nuovi assunzioni di giovani all’insegna della stabilità del lavoro, del pieno rispetto del contratto nazionale e con il diritto da subito alla previdenza integrativa prevista dagli accordi aziendali e di gruppo”.
L’accordo inoltre, “assumendo come prospettiva il lavoro stabile e tutelato per le nuove generazioni, riafferma principi quali solidarietà, uguaglianza, superamento della precarietà, avendo costruito concretamente nel negoziato un vero e proprio piano giovani all’insegna dei diritti e tutele per le nuove generazioni”.
Secondo il dirigente sindacale, “nessuna deroga al contratto nazionale rende evidente che l’intesa raggiunta può lanciare un messaggio forte e positivo a tutto il sindacato, a dimostrazione che più si è uniti, più si è capaci di meglio tutelare il mondo del lavoro”.
“L’Italia del lavoro – conclude Megale – è fatta di tanti accordi unitari, non prevalgono le intese separate, ma si possono e si debbono costruire condizioni capaci di offrire una prospettiva più avanzata al mondo del lavoro e alle nuove generazioni”.


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