Dopo alcune nostre lettere, nelle quali abbiamo puntualizzato le problematiche legate all’attuazione del progetto “Crescita Ricavi” (emerse evidentemente anche tramite i canali gerarchici), protestando per la violazione della procedura ex art.14 del CCNL, l’Azienda si è resa conto che una riorganizzazione di tale portata, per quanto rapidamente la s’intenda realizzare, deve essere fatta non solo nei modi e tempi richiesti ma soprattutto attraverso messaggi chiari e ricercando il consenso, interno ed esterno.
Al riguardo, il rapporto con il sindacato e con i collaboratori direttamente coinvolti, sia a livello centrale che a livello decentrato, rappresenta un elemento fondamentale.
In tale contesto, la settimana scorsa si è svolto a Verona un incontro fra l’U.O. Sindacale di U.B.I. e le OO.SS. per verificare la situazione complessiva della fase di avvio del piano “Crescita Ricavi”, anche a norma del contratto.
Sono state stabilite fra le parti cinque sessioni di confronto a livello di Regioni Commerciali (fra R.O.R. e Referenti Sindacali Territoriali) per verificare le ricadute della riorganizzazione sulle condizioni di lavoro del Personale.
Questo il calendario degli incontri:
• 05 marzo, Regione Lombardia;
• 09 marzo, Regione Centro Nord;
• 12 marzo, Regioni Triveneto Occidentale e Orientale (c’è ancora ad interim il R.O.R.
dell’ex Regione Nord-Est);
• 15 marzo, Regione Centro-Sud;
• 21 marzo, Regione Ovest.
I dati che la Banca ci ha illustrato nel corso dell’incontro, confermano l’impatto organizzativo non indifferente conseguente al progetto “Crescita Ricavi”: i movimenti di Personale effettuati alla data del 29 gennaio scorso (avvio della riorganizzazione) sono stati 360 (fra cambi di struttura, cambi di struttura e di ruolo e soli cambi di ruolo), 130 sono stati i trasferimenti veri e propri.
L’impatto sul rapporto con la clientela risulta ancora più rilevante: nonostante, ad oggi, la riarticolazione su segmenti specializzati non sia ancora del tutto a regime, la riportafogliazione (sempre alla data del 29.01.07) ha riguardato quasi la metà della clientela (43.000 ndg su 93.000 hanno cambiato sigla).Di questi, gli ndg transitati dalle Filiali tradizionali alle Filiali Grandi Clienti sono stati 4.500, riferiti a 800 Gruppi. La Filiale Grandi Gruppi ha competenza su 900 ndg.
Per quanto concerne la Struttura specializzata per i Grandi Gruppi, l’U.O. G.Gruppi non è stata ancora attivata e la Filiale Grandi Gruppi è, di fatto, costituita da “distaccamenti” che ricalcano la precedente situazione aziendale in quanto il coordinamento fra Gestore G.G. di UBI e Gestore MIB (Market Investment Banking) per seguire l’attività in dual coverage dei gruppi multinazionali non è stato realizzato. Vi sono ora (dato 8.02.07) 11 Gestori e 13 Assistenti Corporate, dislocati fisicamente fra Ovest (8:3/5), Centro Sud (6:3/3), Lombardia (6:3/3), Triveneto Orientale (3:1/2), Centro Nord (1).
Per quanto concerne il Segmento Grandi Clienti (dato sempre al 8.02.07) il modello organizzativo specializzato è costituito da 6 Condirezioni Regionali G.C., 9 Filiali G.C., con portafogli assegnati pari a 26 Gestori Grandi Clienti Senior (tutti con facoltà delib.2 e con portafoglio medio di 15/20 Gruppi), 43 Gestori G.C. (23 con fac.delib.2, 5 con fac.delib.1 e 15 senza facoltà e con portafoglio medio di 65/70 ndg), supportati da 33 Assistenti Corporate.
Per quanto concerne i Segmenti Corporate e P.M.I. continua ad essere utilizzata la tradizionale rete delle Filiali e delle Dipendenze, con un’articolazione di portafogli (dato sempre al 8.02.07) rispettivamente di 310 per il Corporate (con un portafoglio medio di 75 ndg) e di 520 per le P.M.I. (con un portafoglio medio di 100/120 ndg).
I relativi 830 Gestori con portafoglio (su un totale di 851), sono così articolati:
Ruolo Segmento Corporate Segmento P.M.I.
A – Gestore facoltà deliberativa 2 194 (di cui 26 Capi Team) 99 (di cui 4 Capi Team)
B – Gestore facoltà deliberativa 1 89 173
C – Gestore Corporate 27 248
Totale 310 520
Gli Assistenti Corporate presenti nelle Filiali tradizionali sono 783 e gli Assist. di Filiale sono 141.
Fin qui quanto relazionato dai Responsabili Aziendali, su una situazione ancora in evoluzione. Per parte nostra, come OO.SS., nel corso dell’incontro non abbiamo mancato di:
• stigmatizzare il comportamento finora tenuto dall’Azienda, sia dal punto di vista delle relazioni sindacali che gestionale, in un momento tanto delicato e difficile per l’insieme della struttura, denotando da parte di alcuni R.O.R. scarsa sensibilità verso le esigenze dei lavoratori più direttamente coinvolti;
• segnalare gli impatti operativi conseguenti al nuovo modello (giacché il mantenimento delle attività amministrative G.Gruppi e G.Clienti presso le Filiali originarie dopo aver peggiorato il rapporto Gestori/Assistenti sta creando dei problemi di sicurezza e di fluidità nell’operatività corrente);
• sottolineare l’esigenza di verificare la ripartizione dei nuovi carichi di lavoro, di capire le modalità seguite nella predisposizione dei nuovi portafogli clienti (che, secondo noi, risultano alquanto squilibrati, oltre che più ampi di quanto illustratoci), di ragionare sulla nuova circolare n.627/1 dell’8.02.07 (che, oltre a non far intravedere un termine temporale della stessa, lascia molto perplessi rispetto ad un miglioramento della qualità del servizio fornito alla clientela);
• puntualizzare il fatto che, allo stato attuale, persistendo alcuni aspetti procedurali, si rischia di burocratizzare ed appesantire oltre modo l’operatività;
• precisare che il cambiamento della procedura operativa crediti, sembra si sia limitato, in definitiva, all’allargamento della possibilità di accesso per gli Addetti di Direz.Regionale e Condirezione a tutta la clientela della Reg.Comm. di appartenenza, mentre appare ancora lontana la ventilata “ingegnerizzazione” dell’iter istruttorio;
• denunciare la carenza di organici presente in molte realtà della banca (e ciò non solo per effetto del piano “Crescita Ricavi”), sia nella rete di vendita che negli stessi Servizi Centrali; (da qui l’esigenza di verificare “insieme” – anche negli incontri già calendarizzati – l’effettiva congruità delle risorse, soprattutto nelle Filiali e nelle Dipendenze, in particolare sul fronte degli Assistenti Corporate; se l’inserimento di nuove unità in determinati ruoli corrisponda alle necessità della struttura in cui sono state inserite; se i notevoli cambiamenti apportati nella composizione degli organici della rete non possano compromettere la continuità di relazione con la clientela).
Nel ribadire l’apprezzamento per l’iniziativa aziendale di mettere in cantiere – unitamente ai confronti sindacali territoriali – una serie di riunioni regionali aventi lo scopo di “dare segnali di tranquillità e di certezza” fra la compagine aziendale rispetto ad un avvio di riorganizzazione un po’ troppo affrettato e forse impostato in maniera inadeguata, abbiamo concluso, ricordando che un’Azienda che proclama “fondanti” i principi di “Equità, Trasparenza, Rispetto e Fiducia” deve essere in grado di dimostrarlo in maniera chiara anche nei fatti ascoltando e, soprattutto, condividendo in concreto le soluzioni dei vari problemi.