Nei giorni scorsi, vista la decisione del Gruppo di procedere alla vendita di 2S Banca, dopo la dichiarazione di sciopero per l’intera giornata del 17 febbraio, abbiamo ufficialmente comunicato ad UniCredit l’interruzione delle relazioni sindacali in tutte le Società del Gruppo e a tutti i livelli fino a che non sarà raggiunto un accordo sindacale di piena soddisfazione sulla cessione 2SBanca.
Si tratta di una dichiarazione di evidente rilievo politico e che non ha precedenti nel Gruppo: relazioni sindacali stabili e corrette sono, in una grande Azienda, elemento indispensabile di gestione delle trasformazioni e di regolazione dei conflitti. Se mancano o vengono dichiarate sospese, pongono le Aziende in una situazione di forte incertezza.
La rottura è motivata dal giudizio, pesantemente negativo, da noi espresso sulle modalità con le quali Unicredit ha gestito la trattativa sindacale su 2S: la Capogruppo ha infatti fatto fallire, una dopo l’altra, tutte le possibilità di accordo che si potevano intravedere e da ultimo ha fatto proposte sulle garanzie occupazionali di brevissimo periodo (3 anni), alla faccia dell’accordo di lungo periodo che si dice di voler sottoscrivere con Soc. Generale.
I conti evidentemente non tornano oppure, più semplicemente, l’accordo di lungo periodo riguarda gli aspetti di natura commerciale mentre per quanto riguarda le persone, asset evidentemente valutato meno importante dall’azienda, l’acquirente può disporre liberamente del loro destino scaduti tre anni dalla cessione.
In altre parole il contratto di committenza con UniCredito continuerà, ma dopo tre anni l’acquirente sarà libero di licenziare i lavoratori e le lavoratrici ex UniCredito per assumerne successivamente altri, con stipendi e tutele inferiori, o portare le attività all’estero senza che UniCredito sia tenuto a intervenire per salvaguardare l’occupazione. Anzi UniCredito potrà a quel punto rivendicare uno sconto sul prezzo dell’appalto delle lavorazioni. Come vedete tutto si lega nella logica di UniCredito.
La lettura degli avvenimenti di queste settimane non possono che portarci quindi alla conclusione che UniCredito, non solo vuole vendere attività e lavoratori, ma vuole anche farlo anche senza alcun accordo sindacale.
Questo evidentemente perché non vuole assumersi nessuna responsabilità nei confronti dei dipendenti di 2S Banca ma anche perché non vuole sottoscrivere vincoli, che possano costituire pericolosi precedenti per altre operazioni similari, che sicuramente verranno realizzate in un prossimo futuro.
Del resto che ci sia un’intenzione di questo genere è chiaramente desumibile dalle dichiarazioni messe a portale, dove si dice che “UniCredito vuol far leva su centri di eccellenza interni ed esterni al Gruppo nei casi in cui UniCredit non possa essere punto di riferimento per il mercato”.
Quindi 2S Banca non è che il primo caso di una possibile lunga serie.
Per questo la vicenda 2S banca riguarda tutti i lavoratori e le lavoratrici del Gruppo. Tutti infatti, in futuro, potranno trovarsi in una simile situazione.
Per questo è fondamentale conquistarci un accordo sindacale con UniCredito che dia garanzia di continuità del rapporto di lavoro e delle attuali normative aziendali in tema di trattamenti economici, previdenza, assistenza sanitaria, agevolazioni (mutui, ecc.)
I frutti e le conquiste di una vita di lavoro possono essere tranquillamente persi nel momento in cui si viene ceduti.
Per questo tutti dobbiamo scioperare il 17 febbraio:
Per impedire a UniCredito di proseguire nelle sue scelte in spregio ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori di tutto il Gruppo.
Venerdì 17 sarà una buona giornata!