Venerdì 9 luglio abbiamo raggiunto, con la Direzione di UPA, l’accordo relativo al corso di Inglese: si tratta di circa 14.000 ore di formazione erogate a favore di 700 lavoratori delle PU Estero, Finanza e Titoli dalla Società Elea del Gruppo De Agostini. Il corso è articolato in pacchetti individuali di 20 ore ciascuno secondo 3 differenti livelli di competenza cui si verrà assegnati in base al risultato conseguito nel test di ingresso; i corsi verranno tenuti in aula da docenti madrelingua.
L’accordo segna la conclusione di un lungo processo di confronto che è necessario richiamare brevemente.
Ci erano stati inizialmente proposti 2 corsi (Tesorerie ed Inglese); UPA aveva sollecitato l’accordo sindacale per potere accedere ai finanziamenti che il Fondo di Solidarietà prevede per programmi formativi.
Mentre per il primo Corso (Tesorerie) non erano sorti particolari difficoltà ed era stato dunque possibile sottoscrivere l’accordo in tempi brevi, il corso di Inglese ci era sembrato piuttosto lontano dagli intenti di riconversione e di riqualificazione che il Fondo di Solidarietà richiede per la concessione del finanziamento. Avevamo pertanto chiesto una riformulazione della proposta aziendale.
UPA ha provveduto alla riformulazione da noi sollecitata, individuando come prioritarie le necessità lavorative che nascono dallo sviluppo internazionale del Gruppo e dall’incremento dei contatti telefonici ed elettronici con le Banche della Nuova Europa.
Nel corso del confronto sindacale abbiamo evidenziato anche altri due aspetti: l’opportunità di ripetere ed ampliare il corso (20 ore, anche se mirate ad un Inglese prevalentemente economico-finanziario, sono utili ma insufficienti) e la necessità di concordare, volta per volta, Corsi rivolti alle altre PU, per il momento escluse.
Abbiamo poi sollecitato la cessazione delle pressioni, a volte francamente eccessive, esercitate affinchè si aderisse al corso: il rischio evidente è quello di trasformarlo da opportunità offerta in obbligo imposto, con conseguenze facilmente immaginabili sul piano della motivazione individuale.
Questo duplice accordo sulla formazione segue di poche settimane quello, altrettanto importante, sugli orari e ci auguriamo che possa costituire il volano per ritrovare correttezza nelle relazioni sindacali ed avviare a soluzione, con tempi e modalità condivise, i problemi sui quali profonda rimane la distanza tra Sindacato ed Azienda (pensiamo ovviamente alla questione dei Gestori di Cassa Centrale, ma non solo).
Job rotation: è il nuovo termine inglese che sta rapidamente prendendo piede in UPA. Facendoci interpreti delle preoccupazioni espresse da qualche Polo, abbiamo chiesto chiarimenti alla Direzione.
UPA ha affermato che il progetto è ancora in fase di studio e sarebbe articolato in 3 livelli.
Il primo è formativo: una quarantina di lavoratori della produzione affiancherebbe i colleghi di Organizzazione per acquisire maggiore competenze di tipo organizzativo (soprattutto lo SGI), mentre i colleghi della Pianificazione andrebbero nei diversi Poli per trasmettere, in quelle sedi, più adeguate conoscenze sul controllo di gestione.
Il secondo ed il terzo livello di job rotation riguarderebbero veri e propri avvicendamenti volontari tra diverse PU ed addirittura tra UPA e Banche. Questi due aspetti (se mai si dovessero realizzare), per quanto interessanti sotto il profilo della formazione, aprono evidenti problemi di natura sindacale che andranno risolti in via prioritaria.
SAT: in attesa dell’incontro nazionale di verifica sulle Tesorerie, abbiamo cominciato a porre alcuni problemi relativi a diversi SAT.
Per Treviso abbiamo chiesto di verificare la fondatezza della voce sul trasferimento in Strada per Castagnole. Per Torino abbiamo evidenziato il grave stato di arretrato formatosi e richiesto un rapido adeguamento degli organici. Per Forlì abbiamo fatto seguito ad una precedente nostra lettera, nella quale evidenziavamo questioni di carattere organizzativo, di copertura del ruolo di responsabile, di logistica e di carichi di lavoro. Ci è stato assicurato che il sopralluogo effettuato dal ROL di Bologna e dal Responsabile di PU dovrebbero aver avviato a soluzione il problema: è stato affermato che la responsabilità del reparto fa capo a Bologna, che sono state chiariti gli ambiti di competenza tra UPA e Banca, che un collega di Trento sarà momentaneamente (e volontariamente!) distaccato presso Forlì, che i problemi di stampante, fax e linea telefonica saranno risolti tutti nel corso di un paio di settimane.
Polo di Treviso: il giorno 8 luglio abbiamo effettuato il sopralluogo presso l’Help Desk e successivamente tenuto l’assemblea dei lavoratori.
Abbiamo potuto così cominciare a prospettare alla Direzione i principali problemi del Polo:
la collocazione, alquanto disagevole per quote significative di colleghi;
la mancanza di una mensa (abbiamo chiesto l’adibizione di uno spazio a refettorio);
la riduzione di organico e il ripristino dei precedenti reparti nei Processi Contabili;
l’incertezza del futuro dell’Ufficio mutui;
le problematiche dell’help desk (cui competono le pause previste dal Contratto!) e cioè: un organico insufficiente e caratterizzato da una forte presenza di lavoratori interinali (il cui rapporto di lavoro abbiamo chiesto di rendere definitivo); la necessità di individuare percorsi professionali che consentano anche l’avvicendamento verso altri uffici; la contrazione della pausa mensa, così da allineare tendenzialmente gli orari (ove compatibile con le esigenze di servizio) al resto del Polo; una più adeguata riformulazione delle turnazioni per alleviarne il disagio.
Abbiamo fissato per il giorno 20 la data dell’Incontro Annuale. Sarà quella l’occasione per confrontarci su tutte le tematiche aperte.