Marta e Mario, sono due dipendenti di una banca.
Marta è consulente piccole imprese. Mario è responsabile risorse umane a livello internazionale.
Sono stati assunti nel 2005. Laureati in giurisprudenza, 110 e lode lei, 105 lui.
Il primo lavoro in banca è nel call center, assistenza telefonica alla clientela. Valutazioni sempre ottime. Meritano di crescere a livello professionale. Marta diventa team leader, mentre Mario entra nello staff delle risorse umane in ambito locale.
Nel 2010 Marta va in maternità, diventa mamma. Anche Mario diventa papà.
Marta rientra in Azienda a fine anno. Le viene offerto di lavorare in agenzia, come consulente famiglie privati. La filiale è un po’ più comoda rispetto alla sua precedente sede di lavoro. Accetta. Così potrà gestire meglio suo figlio pensa. Marta è in gamba e dopo meno di due anni le affidano il portafoglio piccole imprese.
Arriva il secondo figlio, sia per Marta che per Mario.
Marta questa volta, appena rientra chiede il part time, perchè gestire le esigenze familiari è sempre più complicato. Mario continua la sua carriera, senza interruzioni e senza ridurre il suo orario di lavoro.
Siamo nel 2021. Marta è ancora consulente piccole imprese, mentre Mario, ve l’abbiamo detto cosa fa. Due ruoli e due redditi differenti.
Le donne continuano a essere sottorappresentate ai livelli più alti nella maggior parte delle aziende.
Pur essendo più brave a scuola (ce lo dicono le statistiche), ai vertici, cioè nei luoghi decisionali, restano sempre gli uomini, perché ci sono ancora vecchie e stereotipate visioni. Sono ancora molti coloro che sono convinti del fatto che le posizioni di alto livello richiedano orari molto dilatati, che gli impegni familiari impediscano alle donne di farli. E’ la cultura del superlavoro.
Nel nostro CCNL (quello dei bancari) abbiamo inserito, nell’ultimo rinnovo, il riconoscimento anche di una parte del congedo parentale ai fini dei percorsi professionali.
La maternità ha un valore sociale e il concetto di cura non appartiene solo al genere femminile.
Segreteria Fisac CGIL Unicredit