Nell’incontro del 21 gennaio scorso, il primo del 2021, abbiamo riscontrato, non senza un estremo disappunto, un irrigidimento aziendale che riteniamo ingiustificato.
Le risposte aziendali sono state negative o insufficienti rispetto alle nostre richieste che sono tutte fondate sulla realtà vissuta ogni giorno da Lavoratrici e Lavoratori.
Abbiamo incassato un no sia alla richiesta di allargamento alle Smart Branch della guardiania sia alla proroga del medesimo servizio sulle filiali con la cassa.
Abbiamo preso buona nota di alcune, poche, modifiche che saranno apportate a UBOOK ma che non riteniamo sollevino i colleghi dallo stress quotidiano, la clientela da attese di almeno un’ora e persino l’Azienda da rischi reputazionali.
Abbiamo chiesto di attivare la formazione a distanza che permetterebbe anche a chi lavora nella Rete di poter fruire della formazione in un ambiente protetto.
Abbiamo riportato l’esigenza forte di rallentare le attività commerciali nelle zone rosse per evitare di concentrare in Filiale clientela senza ragioni di essenzialità. Anche in questo caso la risposta è stata “non siamo una onlus”. Ma di questo eravamo già consapevoli.
Abbiamo stigmatizzato come la pandemia metta in evidenza i limiti e le conseguenze negative della scelta nefasta di porre in capo all’Area Manager la responsabilità della gestione delle persone, togliendola alla Funzione HR. Questa scelta mette in difficoltà per primi i manager, la cui vocazione è essenzialmente commerciale e non permette alle persone una interlocuzione “terza” circa le proprie necessità personali.
Abbiamo fatto presente come alcune problematiche locali debbano essere affrontate a livello di coordinamenti territoriali poiché vi sono situazioni, anche relative al Covid, che si potrebbero risolvere più velocemente se affrontate sul territorio. Anche su questo la risposta è stata negativa.
Ci risulta incomprensibile il motivo per il quale l’Azienda continui a trincerarsi dietro motivazioni emergenziali senza prendere in considerazione la chiara opportunità data dalla interlocuzione a livello di Region.
Infine abbiamo proposto che il tavolo Covid 19 abbia, dopo un anno dalla sua costituzione, un respiro diverso che metta in grado i componenti di parte sindacale di condividere i piani, le scelte organizzative che l’Azienda sta programmando (confidiamo lo stia facendo) per affrontare una situazione che non è più contingente ma strutturale.
Anche questa proposta di percorso è stata rimandata al mittente.
Come spesso UniCredit non manca di ricordarci, è prerogativa unicamente aziendale la gestione organizzativa e del personale: lo è soprattutto in questo momento di emergenza pandemica, in cui l’Azienda ha una maggiore responsabilità in materia di tutela e salvaguardia della salute dei propri dipendenti.
Come OO.SS. non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità, assumendoci impegni che non ci competevano, facendoci parte attiva nel suggerire possibili soluzioni e segnalare criticità; inoltre spesso abbiamo supplito e fatto le veci degli HR nell’interlocuzione con i colleghi e le colleghe.
Nonostante la chiusura inspiegabile manifestata dall’ Azienda nell’incontro, continueremo comunque a lavorare nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici in una prospettiva di lungo periodo, fermo restando che le responsabilità delle decisioni sulla gestione della pandemia sono e rimangono di pertinenza aziendale.
25 gennaio 2021
Segreterie di Coordinamento di Gruppo UniCredit