Così non ci siamo: l’informativa deve essere preventiva
L’incontro si è svolto su numerosi argomenti di rilevanza che impegnano queste Organizzazioni Sindacali e che preoccupano Colleghe e Colleghi.
In questa sessione di incontro ci sono state fornite informazioni, alcune in accoglimento di nostre richieste fatte nel corso delle ultime settimane.
Purtroppo riscontriamo anche ritardi, notizie parziali e soprattutto informazioni su decisioni già prese e comunicate alle strutture come se le relazioni industriali fossero un atto notarile e non un confronto costruttivo che può anche essere utile a modificare le scelte, come del resto già avvenuto spesso in passato.
Per noi il confronto ed il coinvolgimento, a maggior ragione in un periodo di emergenza sanitaria, passano attraverso una puntuale informativa, resa prima che le decisioni vengano comunicate e rese operative. Per questo chiediamo di ripristinare un dialogo paritario che ci permetta di affrontare le questioni prima che vengano realizzate e non ci costringa a rincorrere le problematiche e le loro conseguenze. Questo nel rispetto dei reciproci ruoli e prerogative.
Andiamo in ordine per titoli.
Politiche commerciali: abbiamo chiesto che vengano meno quelle attività di richiamo in agenzia della clientela, collegate a operazioni puramente di business. Ci risulta che nelle zone rosse stia continuando un’attività pressante per far affluire la clientela in filiale per operazioni non essenziali e questo in contrasto con quanto previsto dal DPCM.
Abbiamo ribadito la necessità del rispetto degli accordi sulle politiche commerciali
Guardianie/Steward: la presenza degli steward è confermata fino al termine del mese di novembre anche nelle filiali dove è / sarà istallato il Termoscanner. Per noi non è un tempo sufficiente, è stata accolta solo in parte la nostra richiesta. Ricordiamo quanto dichiarato dalla Azienda durante uno degli ultimi incontri: “per le decisioni in tema di emergenza da Corona virus sono importanti i dati e non le date”. Pertanto richiamiamo l’Azienda alla necessità di valutare, in funzione della evoluzione della pandemia, il mantenimento del servizio di steward a maggior tutela di clienti e dipendenti che oltre la fine del corrente mese.
Filiali: 1360 agenzie sono aperte 5 giorni/5, 930 filiali aprono 2-3 gg alla settimana, 30 agenzie sono chiuse o per problemi legati al Covid o perché in strutture come ospedali o università. Servizio di cassa solo al mattino.
Mobilità: abbiamo chiesto che le persone nei giorni di chiusura non siano spostati se non in casi eccezionali in altra filiale e abbiamo denunciato come il principio di eccezionalità sia declinato in modi differenti nelle diverse aree.
La mobilità va ridotta al minimo, secondo quando previsto in emergenza pandemica, mentre purtroppo ci risulta che vada oltre l’eccezionalità collegata alla erogazione di un servizio essenziale.
Per la stessa ragione, collegata al tema sanitario, non deve essere possibile prendere appuntamenti con la clientela delle agenzie chiuse.
Sempre in questo ambito abbiamo chiesto che venga seriamente valutata la turnazione tra le filiali tenendo in considerazione anche le attuali filiali aperte 5/5.
L’Azienda ha risposto dichiarando che tale valutazione verrà fatta compatibilmente con la necessità di copertura del territorio. Abbiamo risposto che tocca proprio alla Azienda evitare che si allarghi la frattura che esiste tra lavoratori di rete e gli altri, quella che in molti già identificano come “discriminazione”.
Sistema premiante: abbiamo chiesto la sospensione/ congelamento per un periodo, analogamente a quanto fatto in prima wave di contagio.
Lavoro da remoto in tempo di emergenza sanitaria: raccogliendo la massima disponibilità aziendale di concessione nei plessi, pur in presenza di attività non remotizzabili anche negli stabili. Per quanto riguarda la Rete l’Azienda, a conferma che nulla osta alla concessione dello Smart Working, sta fornendo le abilitazioni (e i portatili) al maggior numero possibile di persone compatibilmente con il fatto che il nostro è servizio essenziale.
A noi Sindacato, e lo abbiamo detto, risultano fortissime resistenze a concedere il lavoro da remoto in rete, anche a tutela di genitorialità.
È indispensabile che venga diramato un messaggio inequivocabile agli AM perché favoriscano in ogni modo la conciliazione tempi di vita e di lavoro e tutelino le fragilità.
L’Azienda ci ha invitato a segnalare dove si realizzano tali resistenze poiché il principio aziendale è di non mettere in difficoltà le persone: quindi provvederemo ad evidenziare le aree commerciali dove insiste tale pregiudizio.
Abbiamo chiesto trasparenza nella attribuzione dei Div perché vengano attribuiti secondo precisi criteri, a tutti noti.
Per quanto riguarda il Corporate Customer Care Italy – Filiali operative a Roma Treviso e Verona, abbiamo richiesto la messa in turnazione del personale: anche se l’Azienda afferma che non è attività che si possa “remotizzare” insisteremo perché anche queste lavoratrici e lavoratori possano a accedere alla turnistica.
Protocollo aziendale gestione positivi Covid 19: abbiamo ribadito come sia imprescindibile per noi e per Lavoratori e Lavoratrici, conoscere il protocollo aziendale al fine della diffusione di una maggior cultura tesa a prevenire il contagio.
Dispositivi di protezione individuale: dal 18 novembre al 30 novembre verrà consegnato il nuovo Kit (che dovrebbe coprire un anno) composto da:
- 2 mascherine riutilizzabili fino a 500 volte
- 2 mascherine riutilizzabili fino a 15 volte
- 14 kit di salviette
- 14 kit di gel
Plexiglass: dopo le nostre segnalazioni di mancanza di plexy è stata istituita una procedura per richiederli a disposizione dei ROA – ROP – ASS CORPORATE
Sanificazioni: le sanificazioni vengono fatte secondo quanto previsto dalla Circolare Mi salute 5443 del 22 febbraio 2020. Abbiamo richiesto che non si attenda l’esito del tampone molecolare ma che venga attivata la pulizia secondo quanto previsto dalla circolare citata anche in casi sospetti: i tempi degli esisti dei tamponi sono lunghi mentre il Covid 19 corre.
Pulizie: siamo intervenuti per sottolineare che mai come in questo momento le pulizie debbano essere realizzate in modo accurato: purtroppo così non è. L’Azienda ci ha risposto che qualsiasi mancanza deve essere segnalata
Task Force: unica task force ancora in essere è la Capital light, fino a fine gennaio e con un numero residuo di colleghi. Non ci sono altre task force.
Visite clienti a casa/ azienda: Abbiamo chiesto una indicazione ufficiale di divieto di visite presso la clientela/ imprese; l’Azienda risponde che sarebbe superflua in quanto la policy aziendale riduce le visite alle sole indispensabili (business essential).
Ubook: dal 17 novembre, i cassieri e cassiere, sono chiamati a “sbrigare” appuntamenti in 5 minuti: abbiamo dovuto spiegare all’Azienda che gestire una persona in cassa ogni 5 minuti non è dignitoso per Lavoratrici e Lavoratori e neppure per la clientela.
Mentre altre aziende, che UniCredit afferma di superare in responsabilità, dichiarano di voler lasciare l’agenda dei propri dipendenti scarica perché questi ultimi abbiano il tempo di sanificare la postazione, UniCredit intensifica il numero dei clienti da gestire: in un’ora una dozzina.
Noi che ben conosciamo la realtà delle Filiali sappiamo che chi sceglie di utilizzare il servizio di cassa non intende sbrigare una pratica come la spedizione di un pacco all’ufficio postale (dove peraltro il tempo di appuntamento specifico per tale attività è di 15 minuti). Sappiamo inoltre che i nostri cassieri sono diventati “consulenti” nel momento in cui è stato chiesto loro di fornire anche consulenza, rispondere a diverse richieste della clientela, indirizzandola, se del caso, ad altro collega per una specifica attività commerciale.
Noi sappiamo che un cassiere, una cassiera non sono una ATM.
Abbiamo chiesto alla Azienda di tornare sulle proprie decisioni se è vero, come hanno dichiarato, che non vuole mettere in difficoltà la Rete.
Solo oggi veniamo a conoscenza a grandi linee e senza i particolari che ci sono necessari per affrontare gli impatti su Lavoratrici e Lavoratori, della chiusura, per ragione di costi, fino al 31 marzo e presumibilmente a partire dal 1° dicembre dei plessi di:
- Milano Pirelli
- Cologno Monzese
- Milano Lampugnano
- Roma Bianchini
- Verona Gentilini.
Purtroppo constatiamo che per questa Azienda far partecipe delle proprie scelte il Sindacato non sia (più) una priorità: si preferisce lasciare mano libera al business perché informi i dipendenti interessati tramite i propri canali e fornisca soluzioni predigerite che non è detto garantiscano la tutela della salute delle persone. Che spetta anche al Sindacato ed ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
19 novembre 2020
Segreterie di Coordinamento
Gruppo UniCredit Fabi – First Cisl – Fisac Cgil – Uilca – UniSin