Le Organizzazioni Sindacali hanno incontrato nei giorni 3 – 4 e 5 marzo l’Azienda per un primo confronto sulle ricadute del Piano Industriale Team 23.
L’azienda ha illustrato i principali obiettivi commerciali del Piano e come intende declinarli all’interno del perimetro Italia.
Per quanto ci riguarda il Piano Industriale ancora riscontra la ferma opposizione delle Organizzazioni Sindacali.
Mentre Unicredit ci racconta gli “auspici della banca del futuro“, noi abbiamo il dovere di rispondere alle esigenze attuali dei Lavoratori che cercano di sopperire tutti i giorni alle varie problematiche della clientela, non ultime quelle dovute alle numerose carenze di carattere organizzativo e gestionale.
Le dichiarazioni aziendali ci portano a valutare come UniCredit lavori ad un modello di Banca che, in maniera utopica, sostituisca i lavoratori con una tecnologia sempre più radicale, ben lontana dal rafforzamento del presidio territoriale e dalla crescita della clientela.
Le Organizzazioni Sindacali non sono contro la digitalizzazione, utile a migliorare la vita dei colleghi se ben applicata; ritengono invece che il modello oggi illustrato rischi di peggiorare le condizioni di lavoro, aumentando i ritmi e i carichi dello stesso, e di conseguenza il clima aziendale.
Già in questa fase è sin troppo facile presagire le pesanti criticità che potranno emergere nella fase di concreta realizzazione, nonostante l’azienda abbia parzialmente ammesso i gravi errori organizzativi e gestionali relativamente al precedente piano.
Dai dati che sono stati presentati emerge un nuovo modello distributivo che prevede la chiusura, come noto, di 450 filiali e la trasformazione in quattro diversi formati, prevedendo un forte ridimensionamento del servizio di cassa, estendendo ulteriormente quindi il modello cashless.
L’azienda ha confermato che sono in via di definizione modifiche al segmento PMI e la ristrutturazione del private, del corporate e delle strutture di presidio retail, ma non ci ha ancora fornito dettagli.
UniCredit ha altresì dichiarato di voler prestare più attenzione alla formazione, elemento nel tempo da noi costantemente richiesto, come essenziale per supportare adeguatamente i Lavoratori.
Per quanto riguarda My agent, abbiamo ribadito all’Azienda la nostra ferma contrarietà; fermo restando che, nel rispetto delle norme di Legge, sarà necessario chiarire in maniera inequivocabile la loro attività.
Abbiamo dichiarato che, per le OO.SS, siamo lontanissimi dal concetto di banca realizzabile nel breve per il rilancio del Gruppo nel contesto economico e sociale del Paese.
Per questo motivo, le OO.SS. hanno ribadito la necessità assoluta di un confronto serrato e responsabile che in maniera inequivocabile metta al centro tutte le tematiche emerse, non da ultima la valorizzazione del “ Capitale Umano “.
Vi terremo tempestivamente informati.
Milano, 5 marzo 2020
Le Segreterie di Gruppo
FABI FIRST-CISL FISAC-CGIL UILCA UNISIN