«Le segreterie nazionali giudicano irricevibile il piano industriale presentato oggi da Unicredit.
Dichiarano che non esistono le condizioni per aprire alcuna seria trattativa non ritrovando, all’interno del progetto, alcuna iniziativa che tuteli l’italianità dell’azienda.
Lo stesso progetto non salvaguarda, da un punto di vista sociale, economico e organizzativo, l’operatività e la dignità del personale, la presenza sul territorio nonché le prospettive di sviluppo per le famiglie e per le imprese a oggi sempre dichiarate e mai applicate.
L’abbandono di aree del Paese, con massicce e inspiegabili chiusure di presidi storici, rappresenta ancora una volta l’unico obiettivo di un gruppo che dimostra chiaramente una strategia di mercato orientata esclusivamente a creare utili solo attraverso contrazioni del costo dei propri dipendenti».
Lo dichiarano i segretari nazionali di riferimento del gruppo Unicredit di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin.
Le Segreterie Nazionali
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA/UIL UNISIN