Ieri è uscito il comunicato stampa che annuncia la firma del preliminare vincolante di cessione del Pegno per 141 milioni, a Dorotheum, principale casa d’aste europea e leader nel settore.
Come da nostro comunicato del 22.10 u.s., purtroppo, ancora una volta le voci e le indiscrezioni giornalistiche hanno avuto ragione della tenace e quasi comica “riservatezza” da parte del sistema comunicativo del nostro Gruppo, a partire dal Management fino ad arrivare alle funzioni delle nostre Relazioni Industriali.
La cessione di tutte le attività che producono reddito non potrà che portare a una riduzione dei ricavi e a un aumento della pressione sui consulenti per la vendita e la produzione di MOL.
Ricordiamo inoltre che il Pegno, in particolare in questi anni di crisi, ha svolto e svolge la funzione di ultimo baluardo prima dell’usura, un importante ruolo sociale a cui UniCredit non dimostra di essere interessata.
Questo evento si inserisce in un momento storico di particolare tensione tra il nostro Gruppo e le OO.SS. Le questioni sul tavolo sono numerosissime e non si riesce più a trovare il bandolo della matassa da sciogliere.
Certo questa ennesima operazione di esternalizzazione non aiuterà la soluzione delle questioni, che un atteggiamento aziendale arrogante e privo di sensibilità sta facendo pian piano diventare marcescenti.
L’uscita imminente di 1600 colleghi domani mattina ha già gettato la nostra rete commerciale in un caos operativo senza uscita, manca completamente un’organizzazione chiara e la soluzione trovata sarà quella di spostare i colleghi dalle Sedi centrali e da Ubis nelle filiali, iniziando però la formazione per la riqualificazione professionale di questi colleghi a partire proprio da domani!!
Qualcuno forse considera un gioco il lavoro di agenzia e il servizio alla clientela, pensando già che la “Digitalizzazione” sostituisca e sostituirà sempre di più i colleghi e il valore umano che essi rappresentano. Non è così!
E’ fin troppo prevedibile il notevole caos che si determinerà nei prossimi giorni tra uscite di lavoratori, trasferimenti mal gestiti, procedure che non girano.
Sia ben chiaro a questo management che la mobilitazione iniziata con le assemblee in corso non potrà portare che a uno scontro, se nei prossimi giorni e incontri, a partire da quello del 5 dicembre, non ci saranno risposte chiare e concrete su tutti i temi elencati sull’ultimo comunicato unitario.
E’ ORA DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI!
I risultati di questo Gruppo non possono essere fatti sulla pelle dei lavoratori.
Milano, 1 dicembre 2017
Fabi – First/Cisl- Fisac/Cgil – Uilca – Unisin Segreterie di Gruppo UniCredit