È stato presentato questa mattina ai sindacati il nuovo piano industriale di Unicredit. Il nuovo piano interviene rispetto al vecchio con un forte rafforzamento patrimoniale e una forte riduzione dei costi. Questo per compensare gli interventi di maggiore copertura degli NPL e gli investimenti in innovazione.
Grande preoccupazione è stata rappresentata dal sindacato sui nuovi numeri annunciati circa gli esuberi di personale che aggiungono nel perimetro Italia alle 6.000 uscite già previste al 2018 ulteriori 3.900 esuberi motivati dalla razionalizzazione delle strutture e dalla chiusura in tutto il gruppo europeo di 944 filiali.
Dichiarazione di Elena Aiazzi (Segreteria Nazionale Fisac Cgil):
“Tali numeri non solo rischiano di mettere in ginocchio, se non supportati da un’efficace riorganizzazione, il positivo funzionamento della banca e possono peggiorare il clima di lavoro ma potranno essere governati solo con gli strumenti previsti dal settore ed in forma volontaria. Servono inoltre importanti interventi di investimento verso tutti i lavoratori che invece saranno parte fondamentale del rilancio del gruppo. Inoltre una particolare attenzione deve essere dedicata alla riconversione ed all’investimento sui giovani”
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Da Rassegna.it (collegamento qui sotto):
Solo Italia previsti 3.900 posti di lavoro in meno al 2019. Gli esuberi rientrano nel piano strategico dell’istituto di credito italiano, che lo ha annunciato in una conferenza stampa a Londra. Meno 14.000 unità in tutta Europa.
Unicredit ha deciso di ridurre la forza lavoro in Italia e ha pianificato un riduzione del 21% dei dipendenti da qui al 2019. Lo scrive Bloomberg durante una conferenza stampa ristretta a Londra, nella quale l’istituto di credito presenta il piano industriale.
Si tratta di una vera e propria mannaia, che riguarderà un quinto dei dipendenti. In Italia i posti di lavoro in meno saranno saranno 3.900.
Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, il piano prevede anche la chiusura di 800 filiali e ulteriori 6.500 esuberi netti in due anni in tutta Europa. La riduzione totale netta dei dipendenti a tempo pieno sarà di circa 14.000 unità. Così Unicredit, al 2019, scenderà a 87 mila dipendenti dai 101 mila-
Nel centro-est Europa verrà tagliato il 20% del forza lavoro. In Germania la riduzione interesserà 1.500 dipendenti, ovvero il 21% della forza lavoro.
I tagli al personale permetteranno una riduzione dei costi pari a 1,1 miliardi. L’obiettivo della banca è raggiungere un utile netto di 4,7 miliardi di euro (circa 5,02 miliardi di franchi), ma con fondi propri al di sopra del 12,5%. Questo garantirebbe di fronte agli analisti la capacità dell’istituto di far fronte ad una crisi.
(… a breve il comunicato unitario)