Com’è ormai noto il Consiglio di Amministrazione di UBIS della scorsa settimana ha dato il benestare all’esecuzione operativa dello studio di fattibilità sulla vendita del ramo “Carte” della nostra Azienda.
Il CdA di Capogruppo ha ratificato ieri, 3 agosto, questa decisione precisando i soggetti coinvolti, i tempi di realizzazione e la plus valenza che Unicredit otterrà dall’operazione.
I termini per perfezionare la cessione sono stati individuati entro la fine del 2016 e il prezzo di vendita si attesta sui 500 milioni di Euro generando una plus valenza per Unicredit di 440 milioni. A differenza delle passate esternalizzazioni, la New. Co. che sarà creata per contenere il ramo “Carte” sarà ceduta totalmente al Gruppo SIA.
Alcune comunicazioni di stampa che ieri, dopo l’annuncio, hanno invaso immediatamente i portali on-line d’importanti testate giornalistiche e finanziarie, riportavano notizie fantasiose e assai allarmanti – che queste Organizzazioni Sindacali hanno tempestivamente fatto chiarire e rettificare – sulla vendita in toto di UBIS.
Nella stessa giornata di ieri le OO.SS hanno esperito, presso la sede di ABI Milano, il tentativo di Conciliazione, dovuto per legge, all’interno della procedura avviata il 27 luglio per indire azioni di mobilitazione.
L’esito è stato quello di confermare la distanza incolmabile tra le parti e pertanto le scriventi OO.SS. confermano, coerentemente, il percorso di mobilitazione che sarà deciso in tempi brevi con i Lavoratori e le Lavoratrici.
Il tempo delle parole è finito e l’opposizione a queste operazioni, che da sempre abbiamo manifestato in ogni sede, è totale: in Azienda, nel Gruppo, in Italia, in Germania, in Austria e in Romania!
Anche Il Sindacato europeo ha espresso al nuovo Amministratore Delegato, tramite il Comitato Aziendale Europeo, la propria contrarietà a tali progetti.
Il titolo azionario del Gruppo è oramai ai minimi storici, nonostante i numeri della semestrale siano migliori delle attese, a dimostrazione della scarsa fiducia che le scelte politiche/economiche di questo Gruppo hanno generato nel mercato di riferimento in questi anni.
La sistematica cessione di attività e Lavoratrici e Lavoratori porta alla rinuncia di segmenti di mercato e di importanti quote di redditività futura, distruggendo patrimoni professionali, e non può essere una scorciatoia per un management lautamente pagato che non riesce a trovare contromisure efficaci alla “crisi” e a costruire progetti di reale rilancio.
Richiamiamo quindi alle proprie responsabilità tutti i Top Manager che hanno assunto decisioni palesemente lesive degli interessi di tutti gli stakeholder di Unicredit: azionisti, clienti, lavoratrici e lavoratori.
UBIS è stata definita una società strategica fin dalla sua costituzione, ma ci chiediamo se è ancora una considerazione attuale e valida; nelle dichiarazioni del nuovo A.D. del Gruppo c’è un solo filo condutture delineato e chiaro: la volontà di “cedere quel che conviene cedere”.
Lavoratrici e Lavoratori respirano questo clima di preoccupazione, sentendosi messi in “saldo” nello scaffale delle “occasioni” una sensazione che, tra l’altro, non riguarda solo il Personale di UBIS.
Su alcuni poli aziendali si sono già tenute le assemblee tra colleghe e colleghi, dai quali sono già scaturiti ordini del giorno densi di preoccupazione, ma anche di determinazione e consapevolezza della gravità della situazione.
Al termine del percorso di confronto e condivisione che proseguirà con il coinvolgimento di tutte le sedi di UBIS saranno quindi avviate unitariamente tutte le azioni di protesta e di mobilitazione necessarie.
Milano, 5 agosto 2016
Le Segreterie di Coordinamento di UBIS
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CIGL – SINFUB – UGL Credito – UIL.C.A. – UNISIN