In questi ultimi anni si è raccontato come le aziende strumentali del Gruppo Unicredito abbiano rappresentato un punto di riferimento di eccellenza dentro e fuori i confini nazionali.
Quest’affermazione è (era) così vera e credibile che è stata una delle motivazioni per la costituzione di UBIS, con l’intento chiaro ed esplicitato in più occasioni dai nostri TOP Manager di racchiudere in un’unica Azienda professionalità ed efficienza.
Non sono trascorsi nemmeno due anni eppure tutto è già drammaticamente cambiato.
L’occasione di commentare l’intervista del nostro DG Massimo Schiattarella, rilasciata qualche giorno fa al giornale Il Piccolo di Trieste è, come si dice in questi casi, ghiotta.
Le metafore calcistiche, nel nostro paese, sono una consuetudine ma non funzionano e non appassionano quando sono utilizzate per stigmatizzare e semplificare accadimenti gravi come lo scorporo dei colleghi di INVOICE Management che dal 1^ Aprile si trovano loro malgrado fuori dal Gruppo, in un’altra società che è si partecipata al 49 % da Unicredito ma detenuta per il 51% da Accenture.
Anziché convincere con concreti piani industriali o con prospettive chiare sulla coerenza dell’operazione, abbiamo appreso come in realtà UBIS sia solamente una squadra “provinciale” e che è molto meglio trasferirsi in altre formazioni dove l’ingaggio è sicuro e si gioca senz’altro da titolari. Per cui in alto i cuori, la Coppa Campioni è a portata di mano. Ovviamente nascondendo che, dietro i lustrini e il palmares, anche in queste multinazionali ci sono diversi problemi; tanto per citare qualche esempio:
– Accenture nel luglio 2012 ha delocalizzato attività nelle Mauritius mettendo in mobilità 44 Lavoratori di Ancona. Inoltre ha aperto una procedura di mobilità per 109 lavoratori di Palermo occupati nel call center di Accenture Outsourcing Srl.
– HP ha dichiarato 29 mila esuberi entro 2014 (oltre 8%della forza lavoro complessiva).
– IBM nel settembre 2012 ha dichiarato di voler trasferire presso la sede di Segrate (Milano) 80 lavoratori da Roma (il 60% sono donne) e 72 lavoratori da Torino. Strano per un’azienda che fa del telelavoro un proprio elemento distintivo.
Giochiamo uno strano campionato dove se le strategie e l’acume tattico vengono meno, le responsabilità sono sempre e solo dei “giocatori” che vengono “ceduti” senza tentennamenti. Poco importa se fino alla scorsa stagione hanno contribuito a vincere con la loro dedizione e macinando chilometri di campo.
Un campionato dove gli allenatori e la dirigenza che sbagliano tattiche e strategie, tanto da portarci a galleggiare a metà classifica, non sono mai esonerati… anzi sono premiati. A quanto ammontano i bonus ricevuti Schiattarella, e quale sarà la sua buonuscita? Sarebbe coerente che la possibile (e probabile) buonuscita di Schiattarella fosse messa a disposizione per allineare gli stipendi degli apprendisti, o genericamente in diminuzione dei costi di UBIS.
Prima ancora che nei volantini delle OO.SS. questa riflessione dovrebbe trovare posto nelle discussioni dei consigli di amministrazioni, dove invece si deliberano scelte incoerenti, come il progetto NEWTON, sulle quale non saremo mai in sintonia.
Aspettiamo la protesta ufficiale di Udinese e Fiorentina che si staranno chiedendo: “ma chi è Massimo Schiattarella ?”
Milano, 4 aprile 2013
SEGRETERIE DI COORDINAMENTO UBIS
DIRCREDITO – FABI – FIBA/CISL – FISAC/CGIL – SINFUB – UGL/CREDITO – UIL/CA