Esternalizzazioni nel Gruppo Unicredit

ODG 30 giugno 2011

Il comitato Direttivo Nazionale della Fisac Cgil, riunito a Roma il 30 giugno 2011, condivide e sostiene la posizione dicontrasto assunta da tutta la Fisac CGIL nel Gruppo Unicredit in merito al progetto di scorporo di attività e lavoratori di HR SSC della società consortile UCBP.
Si tratta di uno studio avanzato di fattibilità, confermato in sede aziendale, di esternalizzazione delle attività amministrative e di gestione del personale alla società HP (ex EDS) che non applica il CCNL del credito.
Tali attività, pur svolte nel consorzio, non sono ricomprese nell’articolo 2 del CCNL e pertanto non ricadendo nelle previsioni dell’art. 1 comma 3 non possono essere esternalizzate.

La Segreteria di Gruppo nel comunicato dello scorso 15 giugno ha espresso forte contrarietà ad ogni eventuale ipotesi di cessione di lavoratori all’esterno del Gruppo.

Il Coordinamento Fisac di UCBP, nel condividere le preoccupazioni emerse dai lavoratori coinvolti in merito al nuovo progetto, nelle assemblee indette nei poli di tutto il territorio nazionale, con l’approvazione all’unanimità di specifiche mozioni w ordini del giorno, avvieranno nei prossimi giorni unitariamente alle altre OO.SS. una prima fase di mobilitazione dell’intero settore.

La cessione di tale attività ad azienda di diversa area contrattuale prefigura:

1. L’attacco all’area contrattuale preordinato dal Gruppo Unicredit anticipando i tempi della trattativa contrattuale in evidente contrasto con le proposte del nuovo CCNL che prevedono invece il reintegro di attività lavorative, oggi esterne al settore bancario, tramite l’utilizzo dei “Contratti Complementari” e un maggior controllo sulle cessioni di ramo d’azienda;

2. Una ulteriore riduzione dei costi, aggiuntivi al piano sottoscritto dalle OO.SS. lo scorso 18 ottobre, mirati alla compressione delle tutele contrattuali dei lavoratori percepiti cme obsoleti e di ostacolo al recupero di produttività;

3. L’eventuale perdita di controllo azionario nel caso di costituzione di società ad hoc;

4. Il ridimensionamento delle tutele occupazionali;

5. Il possibile “scivolamento” aggiuntivo di attività all’esterno del Gruppo, confermato da ulteriori studi di fattibilità per linee di prodotto.

Il Comitato Direttivo Nazionale, preso atto della strategia del Gruppo Unicredit, impegna la Segreteria Nazionale ad una forte reazione e ad ogni forma di contrasto a fronte della posizione aggressiva di una controparte tesa a smantellare l’area contrattuale precostituendo le condizioni per la sua segmentazione normativa ed economica.

Andrea Bonansea, Gaetana Sicolo, Caterina Serra, Marco Salvi, Fausto Ricci, Francesco Re

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