Lo sciopero generale nasce dalla preoccupazione sulla situazione del nostro Paese.
• lʼItalia è più povera, più povere sono le famiglie, più alta la disoccupazione, palese e nascosta, a
cominciare da quella dei giovani e delle donne;
• lʼItalia è più ingiusta.
Si è aggravata la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori ed è aumentata la percezione di insicurezza per tutti, giovani e meno giovani.
Chi lavora, chi cerca lavoro, chi ha un lavoro precario e chi il lavoro lo ha perso, tutti insieme:
1. paghiamo la perdita di valore subita dal lavoro negli ultimi anni;
2. sopportiamo un carico fiscale eccessivo ed iniquo;
3. subiamo il taglio dei servizi e lʼaumento della pressione fiscale e tariffaria.
Un paese dove i furbi si arricchiscono alle spalle di chi lavora.
Un paese dove i giovani non hanno futuro ed i padri vedono logorarsi diritti e garanzie.
SONO EVIDENTI LE RESPONSABILITAʼ DEL GOVERNO
I
l nostro Paese registra una contrazione del PIL più elevata della media europea e cresce con un tasso più basso rispetto agli altri.
Il debito pubblico è cresciuto e lo stato sociale copre sempre meno i bisogni della popolazione.
Il nostro Paese paga due volte la crisi finanziaria e quella economica.
Vede indebolirsi i presidi stessi della democrazia.
Un Paese in bilico, al quale insieme possiamo ridare valori e coesione.
Per riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali, ridare fiducia ai giovani:
• Lavoro, dignità e diritti del lavoro, occupazione e sviluppo.
• Una nuova stagione rispettosa della dignità del lavoro è possibile