Così come previsto nell’ambito del CCNL si è svolto l’incontro annuale alla presenza dei 2 Amministratori Delegati, peculiarità unica ma in esaurimento visto che Massimo Schiattarella dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) lasciare il suo ruolo il prossimo 16 aprile.
Per sua stessa ammissione non ci sono certezze sul suo futuro, in bilico tra nuove sfide professionali fuori dalle mura amiche o all’interno dell’azienda/gruppo con altri incarichi. Anche se in ogni caso dovrebbe rimanere in UGIS come componente del CDA. Vedremo.
La “palla” come si dice passa a Massimo Milanta con onori (e oneri) correlati.
Più che una palla UGIS in questo momento è più simile ad una patata e per di più bollente…
Questo genere di incontri sono storicamente orientati all’ illustrazione di strategie complessive, scivolando verso auto celebrazioni che sono lontane, in questo momento, dall’aria che si respira tra lavoratrici e lavoratori.
Proprio per evitare questa deriva la nostra relazione è stata improntata ad illustrare come il clima aziendale sia in rapido deterioramento. La sensazione tra colleghe e colleghi è quella, per abusare di una immagine retorica, di navigare senza bussola o peggio senza nessuno al timone.
Servono risposte utili e chiare, abbiamo così sintetizzato gli argomenti per restringere la discussione.
Centri di Competenza:
La distribuzione, più volte rielaborata, dei centri di competenza e delle attività non riesce ad avere un equilibrio, anzi l’impressione è quella di dissipare professionalità, la ricerca della piena occupazione, è esercizio faticoso e di conseguenza affidato più al fatalismo che all’impegno quotidiano.
L’intenzione aziendale è quella di cambiare corso, accentrare le stesse attività su poli dedicati, anziché distribuirle soprattutto per quelle che sono gestite in modo internazionale, dove lingua e mentalità appaiono ancora ostacoli troppo alti da superare.
Questa scelta si tradurrà per lavoratori e lavoratrici nell’ennesima richiesta di cambiare mestiere.
Occupazione:
Questo capitolo richiede poche parole, malgrado l‘uscita di risorse, molte su richiesta, altre tra pensionamento e fondo esuberi e alcune, lo dobbiamo dire, con proposte che non si potevano rifiutare.
Per le assunzioni l’unico strumento usato è il conta gocce, sulla stabilizzazione dei lavoratori interinali non siamo oltre l’ennesima promessa con conseguente atto di fede.
Consulenze:
Il punto è strettamente correlato con il precedente, la tentazione di copiare il volantino scritto l’anno scorso sull’argomento è stata grande. La fotografia è sempre più ingiallita; circa 1.100 (solo perimetro Italia) persone allocate sugli applicativi in UGIS, sacche di colleghi occupati poco e male, riduzioni dei costi da perseguire ed un numero equivalente di consulenti “perché non abbiamo le professionalità” : qualcosa in questa analisi stona.
Questo per significare che nulla è cambiato nei propositi aziendali e nulla è cambiato nell’opinione delle OOSS.
Nonostante le enunciazioni, il ricorso alla consulenza ”senza la quale non si va avanti” è ancora altissimo, se l’obiettivo per il 2010 è di ridurle a circa 1200 unità (a livello europeo) siamo messi male.
Vi è poi la faccenda di ACCENTURE, spiacevole perché le OOSS non ne sono state messe a conoscenza in tempi utili e irritante visto che qualcuno (del management) non ha perso tempo nel far circolare le voci di un imminente scorporo di attività (e lavoratori), a beneficio di fantomatiche società.
In sintesi si tratta dell’ accentramento delle collaborazioni di ACCENTURE con il Gruppo (ora sparse in 22 paesi), in un unico contratto : cuberà circa 300 risorse, durerà 3 anni e per un costo di circa 140 milioni di Euro. Questo consentirà una riduzione dei costi dal 15 al 27% e un maggior controllo, da parte di UGIS, anche per le consulenze erogate alle altre aziende del Gruppo, sulle quali verranno ribaltati i relativi costi.
Insieme alla smentita di costituzione di altre società, Milanta assicura che l’impatto della consulenza sulla realtà italiana sarà di poco conto. Verificheremo.
Che UGIS, o porzioni di essa, siano oggetto di proposte di “collaborazione” da parte di importanti realtà del settore ci è stato presentato come fisiologico, “siamo o non siamo tra le prime 10 aziende informatiche in Europa”.
L’eventualità che l’Azienda sia in procinto di essere ceduta od altro sono state smentite in modo deciso, azzeriamo quindi le voci. Tuttavia queste assicurazioni, contraddistinte da una chiara relatività temporale, non ci consentono di abbassare la guardia: la nostra forza è fondata sulle garanzie che attraverso gli accordi Sindacali abbiamo ottenuto, e naturalmente sulla “consapevolezza di essere ancora una leva strategica del Gruppo”.
Progetti futuri :
Per quel che riguarda il mercato domestico il progetto principale è naturalmente il BANCONE, mentre in ambito europeo l’integrazione con tedeschi e austriaci và faticosamente avanti e dovrebbe diventare cosa fatta a Maggio.
Verso l’Est Europa sona previste le aperture di tre nuove BRANCH, segnatamente in Bulgaria, Romania e Ungheria con il collaudato meccanismo di scorporare dalle rispettive banche le risorse informatiche, non ci sono al momento date stabilite. Per ragioni legate al controllo dei dati è ancora nebulosa l’acquisizione di BAGIS (la parte IT di BA-CA), l’Austria è dal punto di vista bancario molto simile alla Svizzera, potete immaginarvi le difficoltà che si stanno incontrando.
Non poteva mancare un aggiornamento sulla situazione di Quercia Software, società controllata al 100% da UGIS, sempre più avviata a diventare il polo di gestione delle Carte Bancarie di Unicredito: una parte di queste procedure veniva svolto in UCBP (ex UPA), questo avvalora la nostra richiesta di far rientrare i lavoratori di Quercia nell’area contrattuale bancaria.
L’azienda smentisce la voce di una possibile integrazione tra UCBP ed UGIS non è prevista ne a breve ne a medio termine anche se si afferma che, per lo stretto collegamento delle attività svolte, si cercherà in futuro, di migliorare il livello d’integrazione operativa tra le due società, con la collaborazione di Quercia, per la gestione delle carte.
Un progetto esiste anche da parte aziendale, forse ne parleremo prima dell’estate, vuoi vedere che sta tornando il sogno/incubo che un paio di anni fa ci illustrò l’allora capo del Personale Enzo Contento?
Relazioni Industriali:
Se questo parametro serve a misurare la salute di un azienda, bisogna trovare una cura; il cambio del Capo del Personale, il nuovo modello organizzativo di Gruppo che ha reso indistinta la figura del responsabile delle Relazioni Industriali e un approccio decisamente ispirato alle direttive della Capogruppo, non ci ha giovato.
Le trattative aziendali ristagnano, la Commissione Inquadramenti per la fusione con Capitalia Informatica langue e conseguentemente l’applicazione del CIA al nuovo perimetro è bloccata, invece di contribuire a costruire l’identità aziendale.
Nelle parole di Milanta e Totaro abbiamo colto la volontà di “ritrovare una migliore forma di dialogo e contatto con le OOSS improntandoli ad una puntuale informazione e ad un dialogo più costruttivo.
Ci aspettiamo che questo sia il punto di partenza per costruire la nuova UGIS. Valuteremo.
Le Segreterie di Coordinamento UGIS