Nelle giornate del 21 e del 29 luglio si sono tenuti gli incontri tra la delegazione aziendale e le OO.SS. per discutere la piattaforma sulla reperibilità presentata da queste ultime e consegnata all’Azienda alcuni mesi or sono.
L’Azienda pur plaudendo il documento presentato dalle OO.SS., perché mostra particolare impegno ed attenzione alla materia, si presenta agli incontri con una sua proposta, il cui punto centrale rimane l’Accordo del 2002. Tale accordo, migliorativo rispetto a quanto previsto dal CCNL, è ritenuto ancora attuale e necessita, secondo il management, semplicemente di un “restyling”. Le OO.SS. riconoscono che l’accordo vigente, sottoscritto più di sette anni fa, ancorché migliorativo rispetto al CCNL, con il tempo ed alla luce della nuova organizzazione societaria, non è più in grado di rispondere sia alle aspettative dei Lavoratori che delle esigenze Aziendali.
A questo punto non si capisce perché gli accordi sottoscritti 7 anni prima siano ancor oggi validi mentre quelli firmati poco tempo fa (29/2/2008) possano essere soggetti ad “interpretazioni” perché “è cambiato lo scenario” (vedi i trasferimenti verso aziende del Gruppo, bloccati con le giustificazioni più disparate).
Il primo elemento negativo che vogliamo evidenziare è che l’azienda si è presentata con una controproposta parziale focalizzandosi esclusivamente su una leggera revisione del documento attualmente in vigore.
Pur riconoscendo, e prendendo atto delle aperture di dialogo portate al tavolo di discussione, senza entrare nel merito di quanto proposto dall’Azienda, vogliamo rimarcare che riteniamo decisamente insufficienti le proposte aziendali.
Altro elemento negativo è che la controparte non è stata in grado, con alcuni mesi di tempo a disposizione, di effettuare una controproposta sugli “Interventi programmati”, causa principale che ci ha portato alla richiesta di rivisitazione dell’accordo. Tale tematica tornerà d’attualità fra pochi mesi, quando al rientro dei colleghi dalle vacanze, saremo tutti coinvolti nelle fusioni con Germania ed Austria.
Durante l’incontro del 21 Luglio, l’azienda ci ha presentato le operazioni che nel corso dei prossimi due anni porteranno alla nascita di una vera “Global Company” con ingresso in azienda di circa 2500 Lavoratori in diversi paesi eurasiatici (dalla Germania/Austria al Kazakhstan, passando per Slovenia, Paesi Baltici, Russia ed Ucraina). Se ci fa piacere riconoscere che la crescita aziendale oltralpe ci permetterà di diventare “best practice” nel settore informatico bancario europeo, queste OO.SS. stigmatizzano dichiarazioni del tipo “non prevediamo assunzioni in Italia”, e “la visione industriale prevede una crescita dove il costo del lavoro è più basso”, e contrasteranno con forza ogni iniziativa di dumping sociale tra i Lavoratori europei di Ugis, compresi “i sogni” che prevedono
l’esternalizzazione di attività attualmente in azienda verso società con altre tipologie contrattuali.
Il prossimo 9 Settembre, a margine dell’incontro della Commissione Inquadramenti, verrà stilato il calendario con la ripresa dei lavori su questo tema. Il nostro obiettivo è di arrivare ad un accordo in tempi brevi.
Le segreterie di coordinamento di Ugis
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