In data 4 e 5 marzo si sono tenuti due incontri in Capogruppo tra la Delegazione Sindacale di Gruppo e i responsabili di Relazioni Sindacali di Gruppo, alle riunioni erano presenti anche membri della Direzione aziendale di UCBP.
La riunione del 4 marzo è iniziata con l’illustrazione, effettuata dal Sig.Augugliaro, del progetto aziendale di riorganizzazione di UCBP, la presentazione ha ricalcato quella effettuata in sede aziendale il 18 febbraio, da noi illustrata e commentata nel precedente comunicato.
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Da parte della Delegazione Sindacale di Gruppo è stata ribadita con fermezza l’assoluta contrarietà all’ipotesi di chiusura dei Poli di UCBP.
Si tratta infatti di un progetto industriale NON condivisibile, che ha gravi ripercussioni sulle condizioni di lavoro e di vita dei Lavoratori di UCBP.
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Le OO.SS. hanno più volte riaffermato che il progetto di riorganizzazione di UCBP appare in evidente e stridente contrasto con i principi e i termini dell’Accordo di Gruppo siglato il 4 dicembre 2008 che tratta la gestione delle ricadute occupazionali dell’integrazione Unicredit-Capitalia. In quell’Accordo si individua la “Multipolarità” come uno degli strumenti per la risoluzione del problema degli esuberi sulle “piazze calde”, si parla di apertura di nuovi “Poli”, come ad esempio l’apertura del “Polo” di Banca Diretta Multicanale a Roma e del rafforzamento di quelli esistenti, non si parla assolutamente della chiusura dei Poli di UCBP. Non si comprendono per nulla, e laddove si intuiscono non si condividono assolutamente, le logiche che governano, da parte aziendale, l’intero processo di “Multipolarità”; da una parte si disattendono i contenuti dell’Accordo non aprendo il previsto “Polo” di Banca Diretta Multicanale, dall’altra chiudendo i Poli di UCBP di Brescia, Cologno, Milano-Bodio, Modena e Treviso!!!!!!
Durante le due giornate di riunioni abbiamo rilevato ed evidenziato una serie di incongruenze e contraddizioni nelle motivazioni addotte dall’Azienda per giustificare la dichiarata “ineluttabilità” di questa riorganizzazione di UCBP.
Le motivazioni portate dall’Azienda non sono per nulla convincenti: la situazione di crisi è generale e non può certo pesare, a fronte di scelte già effettuate di Multipolarità, in maniera diversa tra un’azienda e l’altra del Gruppo; i maggiori costi di UCBP hanno sempre rappresentato risparmi per altre aziende del Gruppo, in particolare per le “reti commerciali”.
Ciò che però risulta più inaccettabile è l’evidenza di un piano di tagli che è stato progettato sulla carta e al quale si vogliono “trovare le gambe” a tutti i costi spingendo,anche con metodi discutibili, Lavoratori da tutte le altre aziende del Gruppo, comprese le reti, ad accettare trasferimenti verso quei Poli di UCBP riceventi le attività, perchè al momento, su quei Poli, non vi sono le risorse disponibili a prendere in carico quelle stesse attività. Un piano costruito sulla carta e che non tiene conto delle persone e della storia di UCBP, che nel tempo si è strutturata su più Poli proprio per evitare disagi e mobilità territoriale.
Sembrano non ricordare i Dirigenti di UCBP e del Gruppo le ragioni per le quali, ad esempio, è stato aperto il Polo di Milano-Bodio a seguito del trasferimento a Cologno del Centro Servizi ed è sconfortante che si parta proprio da dove si era messa una “pezza”al disagio delle persone; analogo ragionamento può essere fatto per i Poli di Treviso,Modena e Brescia che sono stati creati per le stesse necessità e finalità.
Tra i molti aspetti contraddittori c’è anche quello legato al trasferimento della attività di Produzione del Polo di Cologno/Milano-Bodio e alla contemporanea permanenza sul Polo delle strutture di Direzione e Governance. (Ricordiamo che il Polo di Cologno/Milano-Bodio conta, nella Produzione, 234 Lavoratori a cui vanno sommati i circa 25 Lavoratori di UCBP distaccati fino al 31/12/09 presso HVB).
E’ inoltre incomprensibile come, con tanta leggerezza, si tenti di cancellare un enorme patrimonio in termini di capacità e professionalità dimostrate in tutti questi anni dai Lavoratori di UCBP.
In considerazione di tutti questi elementi abbiamo ribadito con forza le nostre richieste:
– profonda revisione/modifica del progetto di riorganizzazione aziendale e mantenimento degli attuali Poli di UCBP
– applicazione dei principi e dei contenuti dell’Accordo del 4 dicembre 2008
– rispetto e salvaguardia della dignità e delle condizioni di lavoro, di vita e professionali dei Lavoratori di UCBP.
Su tutti questi temi verificheremo le risposte dall’Azienda negli incontri previsti in Capogruppo il 16 e 17 marzo , valuteremo approfonditamente insieme ai Lavoratori le risposte fornite.
11/03/2009
Le Segreterie degli Organi di Coordinamento di UCBP