EMERGENZA ORGANICI:
LA SITUAZIONE E’ DRAMMATICA!
175 contro 500!
175 sarebbero i “nuovi ingressi” previsti dall’azienda per coprire le esigenze di organico dall’inizio del 2008 (sostanzialmente distacchi dal mondo Capitalia a Unicredit Banca e non meglio precisati trasferimenti tra le varie società).
500 (più o meno) sono i colleghi e le colleghe che se ne andranno da Unicredit Banca nel periodo 1/1/08 – 1/4/08.
I 175 “ingressi” sarebbero distribuiti su tutto il territorio nazionale e andrebbero a coprire solo ruoli di ASC e AFP, e ogni Direzione Regionale potrebbe beneficiare di una assegnazione di almeno 10 (dieci) unità (!!!).
Questo, in estrema sintesi, l’esito dell’incontro svoltosi lo scorso 18 dicembre tra l’azienda e le OO.SS., che lo avevano richiesto per porre in termini drammatici il problema della carenza di personale nella rete e chiedere assunzioni che possano alleviare le enormi difficoltà.
Il malessere è diffuso e profondo, lo testimoniamo, tra l’altro, le numerose vertenze locali in corso.
Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti e da tutti denunciate: le lavoratrici e i lavoratori delle agenzie, dal cassiere al direttore, i ROL, i Capi Mercato (speriamo non solo a noi…).
La realtà quotidiana è fatta di:
drastico peggioramento delle condizioni di lavoro causato da pressioni commerciali esasperate e insostenibili, aumento dei carichi e ritmi di lavoro e carenze organizzative; c’è da chiedersi che conseguenze abbia questo modo di lavorare sulla qualità della vita e sulla salute, che relazione vi sia con l’insorgenza di nuove malattie professionali;
agenzie chiuse temporaneamente (intere o mezze giornate) per mancanza di personale;
colleghi assunti con contratto trimestrale adibiti a sportelli mono cassa o addirittura ad agenzie con un unico addetto;
apprendisti assunti come cassieri e adibiti a ruoli commerciali;
domande di part-time da tempo inevase anche a fronte di problematiche personali e familiari rilevanti;
lavoro straordinario in continuo aumento;
operatività ulteriormente appesantita dalla onerosa gestione di bancomat e ATM evoluti.
A fronte di questa situazione la risposta dell’azienda è stata assolutamente inadeguata e insoddisfacente.
Insoddisfacenti sono i numeri:
non è certamente con i 175 “ingressi” prospettati dalla banca che si possono risolvere problemi endemici derivanti dalla carenza di organico.
La riduzione costante e progressiva del personale avvenuta nel corso degli anni ha determinato una situazione già oggi insostenibile e che da domani diventerà drammatica: siamo in presenza di una vera e propria emergenza organici che riguarderà tutto il 2008!
I problemi di Unicredit Banca vengono da lontano e non hanno nulla a che vedere con la verifica che si farà a livello di Gruppo per decidere la sorte delle 1900 domande eccedenti le disponibilità ad accedere al Fondo esuberi. L’eventuale uscita di queste ulteriori 1900 persone non “peserebbe” sul prossimo anno, perché tutte collocate tra il 2009 e il 2010, quando il processo di integrazione con Capitalia sarà a “regime” e si potrà valutare la situazione all’interno dei nuovi perimetri delle tre banche retail.
Insoddisfacenti sono gli strumenti:
né i distacchi, che tra l’altro creano problemi in Capitalia, né i trasferimenti, tanto indeterminati quanto generici, possono supplire alle pesanti carenze di organico di Unicredit Banca.
Sul problema delle sostituzioni delle maternità l’Azienda, da noi sollecitata ad applicare questo strumento introdotto dall’accordo del 3 agosto 2007, ha dichiarato che non intende ricorrervi. Si tratta di una risposta provocatoria ed anche miope, poiché non coglie l’importanza di tale strumento che, a nostro avviso, rappresenterebbe invece una buona leva per gestire difficoltà temporanee.
Insoddisfacenti sono i tempi:
l’azienda inizialmente ha affermato che i nuovi ingressi andranno in rete entro l’ 1/2/08, ma poco dopo si è corretta con un “non tutti”…Manca pertanto qualsiasi certezza sulla tempestività dell’intervento.
Insoddisfacente è la prospettiva:
non esiste un “piano organici“ che copra tutto il 2008, come le OO.SS. avevano richiesto. La banca dimostra ancora una volta di voler operare in una logica di brevissimo periodo in quanto il posticipo di due mesi delle uscite per accesso al Fondo di Solidarietà di settore non dà alcun respiro alla rete, a differenza di quanto sostenuto dall’Azienda.
La proroga fino al 29 febbraio 2008, e la successiva assunzione con contratto di apprendistato o a tempo determinato degli 88 colleghi (83 stagionali e 5 tempo determinato) con contratto in scadenza entro dicembre 2007, di cui la banca ci ha dato comunicazione, è senza dubbio positiva, ma in qualche modo obbligata, a meno che non si voglia mettere in ginocchio molte agenzie che si reggono per l’attività di cassa esclusivamente su questo personale.
In ogni caso si tratta di personale già in servizio, così come sono in servizio quei colleghi (74) il cui contratto, alla scadenza, sarà trasformato a tempo indeterminato, in virtù dell’accordo del 3 agosto 2007.
Il fatto è che queste misure non sono sufficienti a garantire un livello dignitoso di vivibilità.
Occorre procedere ad assunzioni, anche a termine, purchè in quantità significativa.
Constatiamo invece come ancora una volta “l’esigenza di fare forti sinergie da costo” (citiamo letteralmente l’azienda) prevalga su ogni altra considerazione, scaricando brutalmente le conseguenze sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori ai quali viene negato il diritto a condizioni lavorative “normali”.
Abbiamo chiesto un incontro – che non potrà che avvenire in tempi brevi – con l’Amministratore Delegato e il Direttore Generale di Unicredit Banca per porre la questione in tutta la sua drammaticità ed ottenere, da chi ricopre i massimi livelli di responsabilità, quelle risposte chiare e adeguate alle difficoltà del momento che fin qui non sono pervenute.
Se così non sarà, se la nostra dirigenza continuerà a mostrarsi sorda alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori, si aprirà inevitabilmente una vertenza su tutto il territorio nazionale.
Le Segreterie di Coordinamento