SISTEMA INCENTIVANTE…
Molti sanno che l’argomento dei Sistemi Incentivanti è, come stabilito dalla contrattazione collettiva, da considerarsi “trattativa debole”. Le OO.SS. devono essere portate a conoscenza dell’impostazione che l’azienda vuole dare in modo da avviare “una procedura di confronto” nel corso della quale gli organismi sindacali formulano considerazioni e proposte nella prospettiva di ricercare soluzioni condivise. Il limite di questa norma è che al termine della procedura l’azienda può comunque adottare i provvedimenti da lei deliberati. Lo scorso anno (esercizio 2005) non si è giunti a una condivisione ma l’azienda ha accolto alcune delle nostre osservazioni, seppur in maniera insufficiente. Per quanto riguarda il Sistema Incentivante per l’esercizio 2006 invece, causa relazioni sindacali bloccate, non è stato possibile avviare alcuna procedura di confronto e l’azienda lo ha approvato autonomamente.
L’attuale Sistema Incentivante adottato in Banca per la Casa è già stato fortemente criticato dalle scriventi OO.SS. per le eccessive e numerose imperfezioni presenti, quali la mancanza di un meccanismo chiaro e trasparente relativo alla definizione/assegnazione degli obiettivi e alla modalità di erogazione dei premi.
Ciò ha reso (in particolare per quanto riguarda l’esercizio 2005) questo sistema lontano dall’essere equo e trasparente fino ad essere – di fatto – realmente disincentivante.
A cosa ci riferiamo?
-> alla carenza di informazioni date ai dipendenti durante la consegna degli obiettivi da parte dei responsabili. E’ stato dato infatti per scontato che tutti fossero a conoscenza delle soglie di raggiungimento degli obiettivi (80, 100 e 120 per intenderci), informazioni che sono state divulgate e pubblicate solo successivamente e con molto ritardo
-> all’assegnazione di obiettivi troppo generici e quindi difficilmente individuabili con la conseguenza di una non chiara comprensione del proprio posizionamento nel tempo rispetto agli stessi
-> all’assenza in molti casi di un feedback nel corso dell’anno da parte dei responsabili per un corretto monitoraggio delle attività rispetto agli obiettivi assegnati, e una totale mancanza di definizione delle tempistiche di comunicazione dei risultati
-> al fatto che alcuni responsabili abbiano esplicitamente escluso a priori, con riferimento all’esercizio 2006, la possibilità che tutti possano raggiungere il relativo livello massimo di importo erogabile semplicemente adducendo che ciò sia logico e riconducibile a “motivi di budget”
Tutto ciò ha determinato, sempre in riferimento all’esercizio 2005, che alcuni comparti si sono ritrovati loro malgrado coinvolti in una improbabile “Lotteria di Capodanno” dove venivano erogati premi di importi differenti da quelli attesi e senza un’adeguata comunicazione preventiva. Inoltre, a fronte di richieste di spiegazione sugli importi ricevuti venivano fornite da parte dei responsabili risposte evasive, confermando la totale mancanza di motivazioni oggettive. A supporto di ciò, in alcuni casi, c’è stato il rimando dell’erogazione di parti di premio a periodi successivi (cosa che puntualmente non si è poi verificata).
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Com’è possibile che permanga una così eccessiva discrezionalità? E come si può pretendere che il sistema funzioni in presenza di tali personalizzazioni?
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… E POSTI AUTO
Come tutti sappiamo, con l’imminente attivazione delle strisce gialle per i posti residenti e di quelle blu per i posti a pagamento il problema dei parcheggi diventa sempre più impellente per i dipendenti di Banca per la Casa che non hanno un posto auto all’interno dello stabile di via Tortona.
Dopo l’ultimo incontro avvenuto all’inizio del mese di dicembre l’azienda ha finalmente accolto alcune delle nostre richieste e ha dichiarato l’intenzione di affittare TUTTI i posti auto disponibili rimasti ancora inutilizzati all’interno dello stabile. Questo significa che dal mese di gennaio 2007 ci saranno 32 nuovi posti auto oltre a quelli già in essere.
Purtroppo l’azienda non si è resa disponibile a condividere con le scriventi OO.SS. i criteri di assegnazione dei nuovi posti auto e di revisione per quelli già assegnati.
Criteri comunque non del tutto condivisibili già a suo tempo poiché considerati NON oggettivi (come, ad esempio, la NON sufficiente priorità data alla distanza dal posto di lavoro).
Non si tratta di “ficcare il naso” nelle decisioni aziendali tanto per farlo, bensì di un problema di equità rispetto ai reali bisogni dei colleghi.
Banca per la Casa, come sappiamo, ha trasferito la propria sede dal polo di Bodio a via Tortona, conseguendo un evidente contenimento dei costi. Tale vantaggio non si è tradotto in un miglioramento invece per i dipendenti; anzi, mediamente i percorsi sono diventati più onerosi in termini di tempo, di numero di mezzi necessari da utilizzare e di tragitti a piedi.
Quindi per molti colleghi l’utilizzo della propria autovettura per recarsi sul posto di lavoro è divenuta una vera e propria necessità.
Di fronte a tutto ciò la risposta aziendale è di aver adottato un criterio di assegnazione dei posti auto a nostro avviso iniquo, come ad esempio secondo i ruoli o gli inquadramenti, non considerando invece una priorità oggettiva orientata ai bisogni.
Assistiamo quindi a casi di colleghi con reali necessità di utilizzare l’auto o residenti a svariate decine di chilometri dal posto di lavoro senza posto auto, e a colleghi che pur non avendone reale bisogno hanno un posto assegnato (magari poco o mai utilizzato).
Come già detto, l’azienda non si è resa disponibile a condividere con le scriventi OO.SS. i criteri di assegnazione dei posti auto né a prendere in considerazione una totale riassegnazione secondo i reali bisogni dei colleghi.
E non si è resa disponibile neanche a garantire una soluzione per tutte le persone che necessitano di un posto (considerando l’ormai imminente IMPOSSIBILITA’ di parcheggiare l’auto), puntualizzando che il posto auto NON è un diritto. L’unica rassicurazione verbale è stato l’impegno di accertarsi che tutti i posti già assegnati vengano e verranno realmente utilizzati.
La nostra proposta di istituire una commissione paritetica che affronti il problema, per esempio formulando una graduatoria o trovando soluzioni alternative quali un contributo aziendale per abbonamenti a parcheggi, non è stata accettata. Abbiamo rimarcato la nostra totale insoddisfazione sull’argomento.