In data 19/12/2006 si è svolto un incontro con la Direzione di UPA in cui è emersa una netta accelerazione dei tempi di attuazione del progetto di riorganizzazione del back office di Gruppo. Tale accelerazione appare alquanto inattesa: poco meno di un mese fa si era parlato di un progetto ad uno stato del tutto embrionale, poco più di un’idea alla quale si stava lavorando su tempi imprecisati. Ora il progetto avanza, ed avanza velocemente e comincerà a materializzarsi già a Gennaio.
In poche parole: si individuano linee di business specializzate (chiamiamole pure “prodotti” o “filiere produttive”: l’importante è capirsi), lavorate nei principali Paesi nei quali il Gruppo è presente. L’intento è quello di individuare le migliori modalità di esecuzione (in Inglese: best practice) per poterle poi esportare ovunque.
Il progetto è coordinato da un Comitato Tecnico (Operational Commitee) presieduto dal nostro AD, sig.ra Bernardi. Il Comitato risponde ad un Comitato Strategico, presieduto da Paolo Fiorentino e nel quale è presente la stessa sig.ra Bernardi in qualità di vice-presidente.
Il progetto ha subìto, rispetto alla prima ipotesi, alcuni aggiustamenti. Ne illustriamo l’aspetto attuale, con la precisazione che ulteriori, successivi aggiustamenti sono comunque possibili.
Facciamo due premesse: la struttura non è semplice da illustrare (e la lettura richiede dunque un po’ di pazienza) e compaiono molti termini inglesi: li abbiamo conservati solo dove non se ne poteva fare a meno.
Cominciamo: le linee di business sono definite “European Business Lines”, proprio per sottolineare la loro trasversalità a tutti i Paesi, e sono 9: Pagamenti (Payments), Titoli (Securities), Finanza e Tesoreria (Finance & Treasury), Trade Finance (per noi: il Credoc), Finanziamenti (Loans), Mutui (Mortgages), Carte (Cards), Core Banking (per noi: tutti i lavori di retrosportello più le Tesorerie degli Enti Locali) e Scuola Tecnica di Formazione.
Ognuna di queste linee è coordinata da un responsabile di livello europeo.
Le linee di business sono lavorate con diverse modalità nei singoli Paesi. Per quanto riguarda UPA, esse danno origine a 11 Country (cioè nazionali) Business Lines. In pratica ad ogni European Business Line corrisponde una linea di prodotto nazionale detta Country Business Line. C’è una sola eccezione: la Core Banking ne genera tre: il Back office propriamente detto, le Tesorerie degli Enti locali e la Contabilità/Legale. Queste business lines nazionali sono diversissime tra loro per dimensione.
C’è un ultimo passaggio: queste Country Business Lines nazionali originano a loro volta delle Business Units che, per intenderci, richiamano in qualche misura le vecchie Aree, ma sono maggiormente focalizzate sui singoli prodotti ed individuano referenti operativi più chiari per il cliente e specialisti di prodotto.
Business Units: BU, un termine cui dovremo presto abituarci. Le BU rappresentano in pratica una struttura intermedia tra quelle che siamo abituati a definire PU e le Aree e sono a loro volta divise in Uffici o gruppi di Uffici.
Quali sono le ricadute sui lavoratori?
L’Azienda usa, come sempre, toni rassicuranti. Il nostro giudizio è diverso. Nell’immediato, infatti, le ricadute non saranno molto avvertibili. Ognuno di noi continuerà a fare il lavoro di prima e i preposti agli Uffici non cambiano.
Ma l’impostazione è globalmente nuova e dunque qualche ufficio avrà collocazione del tutto diversa da quella precedente.
La modifica più evidente consiste, da subito, nell’individuazione dei referenti gerarchicamente superiori ai Capi Ufficio. Ci saranno infatti avvicendamenti anche importanti tra vecchi responsabili di PU ed Aree e nuovi responsabili di Country Business Lines e Business Units.
I problemi veri nascono dalla possibile evoluzione di questa nuova struttura.
A questo proposito non possiamo che ricordare alcune delle possibili criticità già individuate nel precedente comunicato sindacale (“Europupa” del 23/11/2006).
Le richiamiamo brevemente:
-> l’estrema complessità di una manovra di omogeneizzazione tra lavorazioni compiute, nei singoli Paesi Europei, su piattaforme informatiche differenti e con diverse organizzazioni societarie (back office interni in alcuni Paesi, esterni in altri);
-> il possibile contrasto tra linee di comando verticali, interne alle linee di business, ed orizzontali, interne ai singoli Paesi;
-> l’incertezza sulla possibile evoluzione di questa nuova organizzazione: è teoricamente possibile perfino uno spezzatino di Società monoprodotto, cui ci opporremmo energicamente;
-> l’allontanamento tra le sedi nelle quali vengono prese le decisioni e le sedi nelle quali le decisioni (ad esempio di esternalizzazioni e di cessioni) si scaricano: come ovvio i responsabili di European Business Lines sono espressione di realtà nazionali e societarie diverse e qualche arroccamento nazionalistico è sempre possibile;
-> la riproposizione dell’ipotesi dei “centri di competenza”: l’elegante formula adottata per giustificare la nascita del Polo di Bucarest, straordinaria intuizione per il conto economico del Gruppo, ma straordinario motivo di preoccupazione per tutti noi.
Chiudiamo con una considerazione: le architetture societarie ed i piani industriali che le definiscono sono, per il Sindacato ed i lavoratori, sfide fondamentali che intendiamo raccogliere e sulle quali intendiamo misuraci.
Ma, per noi, la sfida principale rimane quella di sempre: difesa intransigente dei posti di lavoro, delle professionalità, delle competenze.
Su questa lunghezza d’onda intendiamo muoverci.
Nel corso dell’incontro sono stati affrontate anche altre tematiche:
Torino: lavorazioni e lavoratori di Via Bellezzia verranno trasferiti in Via Nizza. Abbiamo denunciato all’Azienda che questo trasferimento crea numerosi problemi ai colleghi, primo fra tutti la mancanza di parcheggi. Abbiamo dunque chiesto all’azienda di aumentare le disponibilità per far fronte al disagio e siamo in attesa di risposta.
Aosta: i colleghi della tesoreria saranno riallocati in UCB dal 01/02/2007.
Vicenza: i colleghi della tesoreria saranno riallocati in UCB in un periodo compreso dal 01/02 al 30/04/2007. Abbiamo fatto presente alcune situazioni personali di disagio che l’Azienda di è impegnata a considerare con attenzione.
Carpi: il progetto di chiusura del Polo è, al momento accantonato, per l’attuale insussistenza delle condizioni che lo avevano determinato.