Sono sempre più insistenti le notizie circa un possibile scambio di sportelli tra UniCredit Banca e Banca Popolare di Verona e Novara. La prima notizia è apparsa su un articolo del Sole 24 Ore nel quale l’Amministratore delegato e il Direttore Generale ipotizzavano un rafforzamento di quel Gruppo in alcune zone e la possibilità di scambio proprio con UniCredit Banca.
La notizia è tutta da verificare; è chiaro che, se fosse confermata ufficialmente, rappresenterebbe un ulteriore elemento di preoccupazione e di perplessità nei rapporti con la Banca. Le zone interessate dalla cessione potrebbero essere quelle di maggiore sovrapposizione, quelle di acquisizione del Centro e Sud d’Italia.
Nel piano industriale appena approvato è prevista la chiusura e la riorganizzazione di un certo numero di Sportelli, ma non si fa menzione alcuna della possibilità di cessione e di scambi degli stessi. Possibile che solo dieci giorni fa non se ne sapesse niente?
La questione assume un rilievo particolare in quanto, potenzialmente, coinvolge direttamente i lavoratori e le lavoratrici interessati.
Restiamo in attesa della conferma ufficiale e, nell’ipotesi, di conoscere tutti i dettagli e le modalità dello “scambio”.
Nel frattempo la Capogruppo deve sapere che le OO.SS. Dircredito – Falcri – Fiba/Cisl – Fisac/Cgil – UilC.A. ribadiscono i contenuti del comunicato del 27 ottobre ed in particolare la loro volontà di affrontare con fermezza le conseguenze di questo piano industriale, come di tutte le iniziative aziendali.
Il confronto deve avvenire nella massima chiarezza e nella trasparenza delle posizioni. Non accetteranno di essere messe di fronte al fatto compiuto.
Le OO.SS. stigmatizzano inoltre il comportamento dell’Azienda che privilegia fonti alternative al normale e corretto confronto sindacale.
Le stesse OO.SS. sono anche impegnate, da subito, a garantire ai lavoratori ed alle lavoratrici eventualmente coinvolti ogni possibile salvaguardia e tutela dei loro diritti, delle condizioni economiche, normative, professionali, di mobilità.
