L’assemblea torinese del 18 novembre si è tenuta in un clima di forte e motivata preoccupazione, determinata principalmente dal fatto che alla certezza della perdita del lavoro a favore di Xelion non fa riscontro una analoga certezza sui tempi e sulle modalità di acquisizione dei lavori sostituivi. Le rassicurazioni fornite alcuni giorni fa dalla Direzione Aziendale sono state giudicate importanti ma, al momento, insufficienti.
L’assemblea ha così chiarito, almeno parzialmente, alcuni aspetti della vicenda, ma ha anche evidenziato una serie importante di aspetti critici:
– la necessità di individuare un numero di attività lavorative numericamente congruente con quelle che verranno perse e qualitativamente contrassegnate da analogo contenuto professionale;
– il bisogno di definire date certe dell’acquisizione delle nuove attività così da poterle coordinare al meglio con il passaggio del lavoro da UPA a Xelion;
– l’obbligo di fare chiarezza sulle modalità di trasmissione dei lavori. L’operazione era presentata nella forma (ormai classica e consolidata in UPA) di una prima, forte presenza di lavoratori Xelion di Milano ad UPA Torino e di una successiva, limitata presenza di lavoratori di Upa Torino a Xelion Milano. Le modalità che sembrerebbero ora emergere sono esattamente contrarie a quella prima impostazione;
– la necessità di chiarire le motivazioni e i tempi dei “distacchi”, per i quali sembra opportuno fissare con chiarezza date di inizio e di fine.
Su questi aspetti abbiamo richiesto un incontro urgente alla Direzione di UPA.
L’incontro si è tenuto il giorno 21 ed ha fornito qualche primo chiarimento:
– il distacco (che l’Azienda ritiene indispensabile sul piano amministrativo-contabile) avrà carattere di temporaneità e la sede di lavoro rimarrà Torino; interesserà tutti i lavoratori (50 di UPA, 4 distaccati Locat e 7 interinali) dal 1 dicembre; vedrà rientri differenziati in UPA, mese per mese, già a partire da gennaio (sulla base del trasferimento scaglionato delle singole attività in Xelion); terminerà comunque entro il 31 maggio;
– le trasferte interesseranno circa una metà dei colleghi e dovrebbero protarsi per 2 o 3 settimane a partire, per il primo gruppo di colleghi, da Dicembre. La necessità della presenza di UPA Torino a Milano nasce, secondo l’Azienda, dalle diverse modalità organizzative del lavoro. E’ stato accolto il nostro suggerimento affinché, nella individuazione dei colleghi cui sarà proposta la trasferta, si tengano in debito conto le esigenze personali e famigliari dei colleghi;
– i percorsi di carriera professionale fin qui coperti dai colleghi saranno tenuti in giusta considerazione.
Molto debole è stata la posizione aziendale sull’aspetto che noi riteniamo centrale: quello della sostituzione del lavoro “uscente” con quello “entrante”. Su questo punto, in strettissimo contatto tra le strutture sindacali di Milano e Torino e forti del convinto sostegno dei lavoratori coinvolti, incalzeremo con forza l’Azienda fino all’ottenimento di risposte soddisfacenti.
P.S. : Non intendiamo alimentare a nostra volta una odiosa campagna scatenata da altra Sigla Sindacale con il comunicato del 21 novembre e contenente, nell’ultimo paragrafo, alcune affermazioni palesemente false e che non meritano commento .