La Fisac in UnicreditBanca dice che…

Il giorno 23/1/2003 si è concluso il Direttivo del Coordinamento Fisac/CGIL di UniCredit Banca con all’ordine del giorno la situazione sindacale, gli accordi raggiunti nelle scorse settimane in materia di scorporo delle Banche Corporate e Private, inquadramenti, relazioni e agibilità sindacali e soprattutto il netto e generalizzato peggioramento delle condizioni di lavoro, lo stato di grande confusione e caos organizzativo in cui sono precipitati i lavoratori e le lavoratrici delle banche a seguito della partenza di S3.
Il Direttivo condivide la relazione della Segreteria e i contenuti del comunicato unitario del 16/1 (La partenza di S3: un disastro).
Il Direttivo accoglie la proposta di iniziare un percorso di mobilitazione unitaria e di coinvolgimento dei colleghi e delle colleghe attraverso assemblee capillari a sostegno di una serie di richieste (già in parte contenute nel citato comunicato) da avanzare alla controparte al fine di riportare in tempi brevi la situazione organizzativa ad una relativa normalità.
Il Direttivo ritiene intollerabile la definizione da parte dell’Azienda di budget che non tengono conto del caos organizzativo di questi giorni e giudica provocatoria la ripresa delle pressioni sui lavoratori per il raggiungimento dei risultati che evidenza l’assoluta insensibilità dell’Azienda rispetto alle condizioni di lavoro in cui sono cadute le strutture commerciali. Il Direttivo esprime forti preoccupazioni per la crescente insoddisfazione della clientela e quindi per il rischio che la banca perda consistenti quote di mercato, a favore sia di altri grandi gruppi bancari sia di banche locali particolarmente aggressive sul piano commerciale.
L’Azienda deve affermare, senza ambiguità, la volontà di risolvere velocemente i problemi denunciati unitariamente dalle OO.SS. e indicare risposte concrete e verificabili nel tempo in merito a:

· interventi per far cessare le pressioni ossessive sul raggiungimento degli obiettivi commerciali; · favorire una politica commerciale rispettosa delle esigenze della clientela e della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici;
· piani di formazione del personale che rispettino le previsioni del CCNL, anche mediante affiancamento; · informazione tempestiva, sintetica ed efficace sulle novità normative e procedurali tempo per tempo introdotte e rispetto dei necessari tempi di approfondimento;
· ripristino di strutture organizzative centrali e periferiche e di supporto alla rete;
· ridefinizione dei processi organizzativi che individuino con chiarezza “chi fa che cosa”, ridando certezza dei compiti e delle responsabilità a ciascuno;
· superamento delle incertezze sulla complessiva operatività “estero”;
· miglioramento del funzionamento delle procedure e della operatività cross.
· rafforzamento e riqualificazione dell’Help Desk, strutture che deve essere in grado di rispondere ai problemi sottoposti dalla rete

Nel rapporto con le lavoratrici e i lavoratori delle strutture commerciali e con la clientela la Banca deve affrontare poi il tema dell’etica della vendita che significa:
– fornire adeguata formazione sui prodotti alle lavoratrici e ai lavoratori.
– vendita mirata al soddisfacimento delle esigenze della clientela, tenendo conto delle peculiarità del mercato locale in cui si opera.

informazione puntuale e dettagliata sulle caratteristiche dei prodotti da vendere ai clienti.
Non è sufficiente redigere Bilanci Sociali o occupare pagine di giornali con articoli che descrivono UniCredito Italiano come un Gruppo bancario che non finanzia più le imprese produttrici di armamenti. Occorre invece che la Banca individui e faccia rispettare un codice di comportamento etico che mantenga nel tempo un corretto e sereno rapporto con la clientela.
Il Direttivo ritiene che, qualora al termine delle assemblee (febbraio 2003) la presente situazione non avrà visto un consistente e percepibile miglioramento e l’accoglimento delle richieste sindacali, si proceda unitariamente con le iniziative di lotta già ipotizzate nel citato documento.

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