Nei giorni 22, 23 e 24 novembre, si è svolto a Treviso un seminario delle Segreterie degli Organi di Coordinamento FISAC – CGIL del Gruppo UniCredito Italiano cui hanno partecipato i membri delle Segreterie di: Banca CRT, Credito Italiano, Cariverona, Cassamarca, Rolo Banca 1473, CA.RI.T.RO. e Cassa di Risparmio di Trieste.
L’agenda dei lavori prevedeva di procedere ad un’analisi: dell’organizzazione Centrale e periferica, della ripartizione del personale per gradi e settori d’attività, degli inquadramenti contrattuali, delle politiche d’incentivazione, della formazione nelle banche del Gruppo.
Gli obiettivi di questa disamina erano tre:
1. fare il punto sullo stato d’avanzamento del “piano d’integrazione”;
2. verificare le ricadute del nuovo Contratto Nazionale di Lavoro;
3. iniziare la discussione sui tempi e sui modi di progettazione delle piattaforme per i nuovi Contratti Integrativi aziendali, da definire unitariamente.
Su questi argomenti sono state svolte specifiche relazioni, cui è seguito un ampio ed approfondito dibattito che ha contribuito a migliorare la conoscenza delle varie realtà e ad omogeneizzare le varie esperienze.
Premesso che il “Protocollo per la realizzazione del progetto di integrazione – UniCredito Italiano” ed il Contratto Nazionale, costituiscono utili presupposti per evitare che l’ “integrazione”, sia fatta sulla testa dei lavoratori; tra gli aspetti più rilevanti emersi nelle discussioni segnaliamo i seguenti:
– pur in presenza di alcune specificità aziendali, si nota la tendenza ad una omogeneizzazione dell’organizzazione del lavoro, con un particolare riferimento all’adozione di criteri comuni di segmentazione del mercato (retail e corporate) ed alla creazione di nuove figure professionali;
– in alcune situazioni gli assetti organizzativi sembrano slegati dagli obiettivi economici stabiliti dal Gruppo per le singole banche, ciò costringe ad una affannosa ricerca del risultato economico non supportata da un’organizzazione del lavoro coerente con tali obiettivi e peggiorata dalla scarsità di organici. Tale stato di cose determina forti tensioni e, oltre a minare la qualità della vita ed a peggiorare le condizioni di lavoro di tutti i lavoratori e le lavoratrici senza distinzione di inquadramento, finisce per insidiare gli stessi risultati economici;
– è auspicabile una maggiore coerenza e linearità nei tempi di realizzazione del “ Progetto industriale”: per diminuire le pressioni sui lavoratori, per migliorare il clima aziendale, per dare assetti meno provvisori al management, per conseguire le sinergie e i risultati economici attesi. Laddove questi processi hanno mosso i primi passi in coerenza con il “piano di integrazione”, ciò ha consentito al sindacato di iniziare a contrattualizzare positivamente, le ricadute sui lavoratori (inquadramenti in CA.RI.T.RO, accordo sulla mobilità territoriale e la riqualificazione professionale in Cassa di Rsparmio di Trieste, fusione in LOCAT, scorporo di UniCredito Banca Mobiliare)
– necessità di porre costante attenzione ed effettuare un monitoraggio continuo ai problemi connessi all’imminente inizio di attività dell’ U.P.A. (UniCredit Produzioni Accentrate) e dell’U.S.I. (UniCredit Servizi Informativi). E’ stata ribadita la scelta unitariamente assunta del “coordinamento” e la necessità di evitare un ridimensionamento dei diritti e delle garanzie attuali e futuri dei lavoratori e del sindacato in queste unità produttive.
le politiche di incentivazione – laddove presenti – risultano generalmente ispirate al sistema del M.B.O. (direzione per obiettivi), pur manifestando talune differenze tra le varie banche del Gruppo. Caso a parte, in questo scenario, è quello del ROLO, le cui politiche di incentivazione seguono modelli assolutamente difformi che appaiono abnormi e pericolosi per le lacerazioni che possono creare tra i lavoratori. Si tratta di un modello “cottimistico”, di corto respiro, da non imitare che va respinto anche perché risulta contraddittorio rispetto al consolidamento degli obiettivi e al mantenimento della clientela. Sempre sugli incentivi sono state valutate positivamente le novità introdotte dal nuovo Contratto Nazionale che offre ulteriori spazi all’intervento sindacale
una prima discussione sulle ricadute del C.C.N.L. sulla contrattazione aziendale, ha consentito un utile scambio di opinioni ed esperienze ed ha permesso una valutazione a largo raggio sui nuovi orizzonti che sono aperti dal nuovo contratto. E’ stata sottolineata la volontà di utilizzare a pieno tutti gli strumenti e le sedi di confronto previste dal C.C.N.L. sui vari argomenti
– è emersa una comune volontà di aprire rapidamente la contrattazione integrativa aziendale, rispettando l’autonomia delle singole banche, pur coscienti che verosimilmente ci sarà da parte del Gruppo un orientamento omogeneo. Dopo la firma del C.C.N.L., la contrattazione integrativa sarà per noi un momento di passaggio fondamentale, nel quale, visto l’equilibrio dimostrato dal Sindacato nella piattaforma del Contratto nazionale e l’attenzione data dalle aziende agli incentivi in denaro, l’attenzione alle rivendicazioni economiche, pur nei demandi, non dovrà essere affrontata con timidezza.
Oltre agli aspetti sopra richiamati, dalla discussione è emersa l’esigenza urgente di approfondire, attraverso specifici “gruppi di lavoro”, alcuni temi quali: la formazione, le “pari opportunità” i ”quadri direttivi”, la sicurezza delle filiali, la “riscossione” ecc.
E’ stata infine sottolineata l’importanza strategica dell’unità sindacale, e quindi l’urgente necessità di ricomporre le divisioni esistenti tra le Organizzazioni Sindacali, presenti in particolare in Cassamarca.
La nostra Organizzazione, con questo primo Seminario, ha voluto dare il proprio contributo, al fine di consentire al sindacato di governare il processo di integrazione senza attendere che le scelte aziendali dispieghino tutti i loro effetti e per intervenire tempestivamente nel processo di cambiamento in corso.
La FISAC – CGIL è già pronta ad affrontare la nuova prospettiva con tempestività ed efficacia, difendendo e coinvolgendo i lavoratori nelle scelte che dovranno essere fatte. Questo seminario e altri che seguiranno, servono a dotarci degli strumenti più adatti a tale fine.
SEGRETERIE DEGLI ORGANI DI COORDINAMENTO
FISAC – CGIL GRUPPO UNICREDITO ITALIANO
Banca CRT, Credito Italiano, Cariverona, Cassamarca, Rolo
Banca 1473, CA.RI.T.RO., Cassa di Risparmio di Trieste
Treviso 24 novembre 1999